lunedì 20 giugno 2011

Fiori non ancora appassiti


WENDY COPE

FIORI

Certi uomini non ci penserebbero.
Tu invece sì. Tu spesso mi dicevi
che eri stato lì lì per comprarmi dei fiori
ma qualcosa era andato storto poi.

Il negozio era chiuso. O un dubbio avevi,
quel genere di dubbi che si affacciano
alla testa di gente come noi.
Ch'io gradissi i tuoi fiori dubitavi.

Sorridere m'hai fatto, e t'ho abbracciato.
Sorrido ancora adesso. E sappi che
quei fiori, caro, che non mi hai comprato
non sono ancora appassiti per me.

(Traduzione di Silvio Raffo)

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Va bene: metto le mani avanti e dichiaro che un uomo ogni tanto dovrebbe regalare dei fiori alla propria donna, vestire i panni del gentiluomo romantico. Detto questo, consideriamo il senso sospeso delle cose, che poi è il tempo del desiderio e della speranza, nonché del loro lato oscuro, l’illusione. Perché è proprio quel tempo sospeso che emerge da questi versi della poetessa inglese Wendy Cope. Prendiamoli come una didascalica manifestazione d’affetto, leggiamo in quel sorriso il vero amore, quello che si nutre di sé e del sentimento invece che dei gesti. Intanto io corro a comprare un mazzo di rose…

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Fotografia © Rex Features

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LA FRASE DEL GIORNO
Tra un fiore colto e l’altro donato / l’inesprimibile nulla.
GIUSEPPE UNGARETTI, L’Allegria




Wendy Cope (Erith, 21 luglio 1945) è una poetessa britannica. Lettrice di Storia al St. Hilda’s College, ha esordito nel 1986 con Preparando una cioccolata per Kingsley Amis, facendosi notare per l’ironia e l’arguzia delle sue poesie.

4 commenti:

Vania ha detto...

..è una poesia BELLISSIMA.

...l'amore quanto STRANO può essere...anzi è.
ciaoo Vania

Tra cenere e terra ha detto...

E poi c'è chi dice che non esiste il vero Amore. Non riesco a immaginare gioia più intensa.

DR ha detto...

l'amore che si esprime nel non dato: fantastico

Federica ha detto...

Che bella poesia... e poi i fiori non regalati che però non appassiscono mai, questo è il senso dell'amore: non le cose regalate ma il sentimento che ci mettiamo.
Anche se ogni tanto, un mazzolin di rose e viole non guasta mai.
Federica