martedì 1 dicembre 2009

Poesie per dicembre



Dicembre è il mese del freddo, del buio che cala presto a sommergere le città e le campagne. Ma è anche il mese della speranza, del barlume di luce che si accende dopo il solstizio d’inverno, proprio nei giorni in cui il Natale ci porta la luce divina e le mille luminarie che addobbano gli alberi e i balconi, le vetrine e i supermercati.
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ROBERTO SANESI
XI. FRAMMENTO, DICEMBRE

Attraverso la neve, dal giardino, sale
quell'aria delle fragole che allora, con fragile
incrinatura, Montale canticchiava con il capo
piegato sopra un piatto di minestra.
Ora che alla finestra il gelo si rapprende,
una minuscola bava spezza il cerchio chiuso
fra le labbra e la voce, ridiscende
al vuoto
di un cielo annuvolato di dicembre:
noi restiamo quaggiù, senza più attendere.

(da La differenza, Garzanti, 1988)




Aherry Burnett, "Tramonto solitario"

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LUCIANO ERBA
RICORDANDO VITTORIO BODINI E LA PUGLIA

Dopo la lunga siesta di dicembre
svegliarsi in un paese meridionale
di strette vie, in salita e in discesa.
Salgono odori di cibi affumicati
scendono i ragazzini del doposcuola
vi è una stella nel cielo invernale
Bodini dice: È Natale!

(da L’ipotesi circense, Garzanti, 1995)

 Garzanti, 1995.

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LA FRASE DEL GIORNO
Son questi i giorni che le Renne si amano / e nel suo sfarzo è la stella polare: / questo è l’obiettivo del Sole, / la Finlandia dell’anno.
EMILY DICKINSON, Poesie




Roberto Sanesi (Milano, 18 gennaio 1930 – 2 gennaio 2001), poeta, critico e traduttore italiano. L’attenzione all’esistenzialismo e, in particolare, al concetto di ciclico infinito divenire di marca rilkiana, lo portò a esplorare il rapporto tra esistenza e tempo in opere di forte componente visiva.


Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


3 commenti:

Gianna ha detto...

Immagini magnifiche.

Mi piace dicembre, ma senza nebbia.

DR ha detto...

A dicembre amerei trovare la neve, e poi rientrare in casa al caldo a sorseggiare tè aromatizzato con amici e parenti...

e come da tradizione, a Sant'Ambrogio l'albero e il presepio!

la belle auberge ha detto...

anch'io vorrei la neve, a dicembre, il caminetto acceso, il profumo di resina e di alloro, di calicanto, di mele cotte e spezie.
...e un po' di speranza per questa umanità dolente

molto belle le poesie che hai scelto, Daniele.