mercoledì 23 dicembre 2009

Un Natale veneziano

ALFONSO GATTO

NATALE AL CAFFÈ FLORIAN

La nebbia rosa
e l'aria dei freddi vapori
arrugginiti con la sera,
il fischio del battello che sparve
nel largo delle campane.
Un triste davanzale,
Venezia che abbruna le rose
sul grande canale.
Cadute le stelle, cadute le rose
nel vento che porta il Natale.

(da Il capo sulla neve, 1949)

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Il Caffè Florian è uno dei locali storici di Venezia. Aperto nel 1720, si affaccia su Piazza San Marco, dove i suoi lussuosi tavolini si allargano allegramente dai portici delle Procuratie Nuove. Sedersi lì, forse in questa stagione meglio accomodarsi all’interno nelle stanze decorate, e bere un caffè o una cioccolata fa immergere in un’atmosfera che parla d’altri tempi. È in quel mondo particolare che Alfonso Gatto ambienta questa sua poesia natalizia, in un clima tipicamente nebbioso e invernale che fa apprezzare al meglio Venezia, liberata da un bel numero di turisti.

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Fotografia © Giovanni Dall’Orto

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho udito le campane di Natale, / il loro vecchio canto familiare, / dolce e selvaggio, / ripetere le parole / di pace in terra agli uomini di buona volontà.
HENRY LONGFELLOW, Ho udito le campane di Natale




Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.


2 commenti:

DolceBuba ha detto...

mi sembra di essere seduta proprio lì a respirare l'umidità veneziana in una dimensione senza tempo

DR ha detto...

Venezia d'inverno è splendida. Oggi, credo di no, ho sentito che c'è una marea di 145 cm, undicesima misura di sempre... Però, quello che conta è l'atmosfera.