venerdì 11 dicembre 2009

Ode alla probabilità

WISLAWA SZYMBORSKA

LA STAZIONE

Il mio arrivo nella città di N. è avvenuto puntualmente.
Eri stato avvertito con una lettera non spedita.
Hai fatto in tempo a non venire all'ora prevista.
Il treno è arrivato sul terzo binario. E' scesa molta gente.
L'assenza della mia persona si avviava verso l'uscita tra la folla.
Alcune donne mi hanno sostituito frettolosamente in quella fretta.
A una è corso incontro qualcuno che non conoscevo, ma lei lo ha riconosciuto immediatamente.
Si sono scambiati un bacio non nostro, intanto si è perduta una valigia non mia.
La stazione della città di N. ha superato bene la prova di esistenza oggettiva.
L'insieme restava al suo posto. I particolari si muovevano sui binari designati.
E' avvenuto perfino l'incontro fissato.
Fuori dalla portata della nostra presenza.
Nel paradiso perduto della probabilità.
Altrove. Altrove. Come risuonano queste piccole parole.

(da Vista con granello di sabbia, Adelphi, 1998 - Traduzione di Pietro Marchesani)

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Bellissima questa poesia della poetessa polacca Wislawa Szymborska, che esprime appieno il suo caratteristico stile di ironia ed espedienti retorici: qui ci prende per mano e ci porta a visitare i territori dell’assurdo, della probabilità, come Montale nei “disguidi del possibile”, come Dino Buzzati in uno dei suoi racconti che indagano un’ossessione.

Ecco che ci possiamo immedesimare in quella donna che non parte e non arriva, in quell’uomo che non è stato avvisato e non aspetta in una stazione di provincia. Eppure l’incontro, mille altri incontri avvengono, e non solo in quella stazione, ma in altre parti del mondo. Altrove, dove noi non siamo…


Dipinto di Jeff Rowland



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LA FRASE DEL GIORNO
Certo, certissimo, anzi probabile.
ENNIO FLAIANO, Diario notturno




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.




5 commenti:

CT ha detto...

ed io che ho studiato "probabilità "
non mi sono mai resa conto di quanto fosse ironica e carina!!!!

DR ha detto...

tutto affascina, dipende dai punti di vista... la lente della poesia è ben diversa da quella della matematica... o no?

CT ha detto...

diversissima!
per questo ne sono altrettanto affascinata!
anche se nelle varie teorie, sia numeriche che geometriche, tutto quadra alla perfezione, spesso mantre studiavo all'università ho pensato ad una magica alchimia quasi commovente!!
dirai che sono matta!!!!!!!!!!

DR ha detto...

no no... la poesia tutto comprende, e non è matematica la musica dei versi classici, gli endecasillabi, i senari? o ancora di più quelli antichi come i giambi, il dattilo , il trocheo, dove i poeti si mettevano a calcolare con il bilancino le sillabe dalle vocali aperte o lunghe?
Per non parlare delle terzine dantesche...

CT ha detto...

carino a dire queste cose!!!!!!