venerdì 18 novembre 2022

Tutte le cose sono agrodolci


CHARLES WRIGHT

FUTURO

Alla fine tutte le cose sono agrodolci:
uno sguardo vuoto, una piccola stazione di passaggio appena oltre il silenzio.

Se non riesci a goderti la quotidianità,
                                                           non hai futuro qui
E se ci riesci, non hai comunque futuro.

E il tempo, cane nero, ti annuserà
                                                           e leccherà le tue guance scarne
e giacerà al tuo fianco - caldo, molto vicino - e non si muoverà.

(da Sestetti, 2010)

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Tutte le mie poesie sembrano essere una discussione continua con me stesso sull’improbabilità della salvezza” scrisse il poeta statunitense Charles Wright. E se questo postulato è vero e nega il futuro, allora non rimane che l’eterno presente: “La metafisica del quotidiano era quello che cercava: / un po’ di rugiada sull’erba dell’alba, / una goccia di sangue tra gli alberi della sera / una goccia di fuoco”.

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GILLIAN HEATON, "UOMO E PASTORE TEDESCO SULLA SPIAGGIA AL TRAMONTO"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

I nostri giorni, a differenza dei lunghi sospiri del vento, / si innamorano per metà dei giunchi e per metà delle canne palustri. / Fuori dal corpo, ogni cosa è un ostacolo.
CHARLES WRIGHT, Carico pesante

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Charles Wright (Pickwick Dam, Tennessee, 25 agosto 1935), poeta, accademico e traduttore statunitense, vincitore del Premio Pulitzer per la poesia nel 1998. Professore presso l'Università della Virginia, ha creato uno stile poetico che genera una sensazione di immediatezza e concretezza enfatizzando gli oggetti e la prospettiva personale.


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