MASCHA KALÉKO
LA MIA POESIA PIÙ BELLA
La mia poesia più bella?
Io non la scrissi.
Emerse dal profondo delle profondità.
La tacqui.
(da Werke, 2012 – Traduzione di Francesca Goll)
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Minimale, ermetica, oscura. Eppure, questa poesia di Mascha Kaléko, ebrea tedesca nata in Galizia ed esule per anni negli Stati Uniti e in Israele, ha qualcosa che entra dentro, che tocca corde nascoste. Perché quello di meglio che tutti noi abbiamo è nel nostro intimo, è nella profondità del nostro essere: è ciò che in fondo siamo, la parola sorpresa all’improvviso come una rivelazione. Ed è lo stesso concetto che esprime un’altra poetessa ebrea tedesca, Hilde Domin, contemporanea della Kaléko: “E più belle sono le poesie / che non scriverò”.
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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI
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LA FRASE DEL GIORNO
Per cercare il senso profondo, non sprofondare. / Tu non cercare. Così lo troverai.
MASCHA KALÉKO
3 commenti:
Bellissima, breve e incisiva.
Ha ragione, il nostro lato più profondo non trova sempre espressione...
...che ci sarà...?
...appropriata e bellissima l'immagine che ci hai proposto:)
ciaoo Vania:)
sì, non tutto si riesce ad esprimere
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