giovedì 22 novembre 2012

Come fumo d’un vino

 

GIORGIO CAPRONI

QUESTO ODORE MARINO

Questo odore marino
che mi rammenta tanto
i tuoi capelli, al primo
chiareggiato mattino.

Negli occhi ho il sole fresco
del primo mattino. Il sale
del mare…

Insieme,
come fumo d’un vino,
ci inebriava, questo
odore marino.

Sul petto ho ancora il sale
d’ostrica del primo mattino.

(da Ballo a Fontanigorda, 1938)

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Il mare e la donna si trovano spesso associati nelle prime poesie di Giorgio Caproni. Il mare che si trasforma in ricordo, che attraverso il suo odore di salso diventa l’immagine della donna nella mente del poeta riportando in vita l’ebbrezza di quell’emozione già cantata in Nudo e rena, altra poesia della raccolta: “alla salina rena / mentre l’aroma / della tua pelle il mare / chiama”. Il ricordo della donna viene dal mare come una Venere nascente: “Dal fondo delle odorose / scogliere, al refrigerio / limpido del bel colore / marino, tu sorti accese / d’opaco lume / le tenere carni”.

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ALFRED ZOFF, “MARINA CON VELE ALL’ORIZZONTE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.
ALESSANDRO BARICCO, Castelli di rabbia




Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.


5 commenti:

Vania ha detto...

..."sensazioni palpabili".

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

saline...

Paolo ha detto...

Caproni è proprio bravo. Bisognerebbe rendere obbligatorie letture di poesia nelle scuole, prima dell'inizio delle lezioni. Come fossero preghiere o invocazioni, che è poi quello che spesso la poesia è.

DR ha detto...

concordo pienamente: si è perso il gusto della poesia. E anche sulle poesie come preghiere: sono un modo di confrontarsi con l'Assoluto , al di là delle varie fedi

Le Montagne di Roma ha detto...

Caproni è proprio bravo, ma anche un pò ostico :)