sabato 14 luglio 2012

Un povero bambino


DIEGO VALERI

PICCOLA MANO

Momi, tu vuoi ch’io tenga la tua piccola mano
(oh calda e molle e dolce, come uccellino implume),
così, nella mia mano tutta raccolta e chiusa;
però ch’io son la forza onnipotente e buona
che fuga il male tristo e le fosche paure,
e comanda alla vita, e regna sul destino.

E non sai, creatura mia, che il tuo babbo grande
è un bambino anche lui: un piccolo bambino
smarrito fra i terrori della terra e del cielo;
un povero bambino che dentro sé si strugge
di non poter posare nella mano di Dio
la sua mano impotente e il suo fragile cuore.

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Un padre e una figlia: la tenerezza di questa poesia è in quel riconoscersi fragile del padre, il poeta Diego Valeri a dispetto di quello che invece pensa di lui la piccola Marina, familiarmente chiamata Momi. Quell’adulto che ai piccoli occhi è un essere onnipotente, capace di proteggere e di costituire un punto di riferimento, in realtà non è che un altro bambino smarrito davanti al mistero, alla grandezza della realtà.

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image

CAROL WHITEHEAD, “FATHER AND DAUGHTER AT THE BEACH”

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LA FRASE DEL GIORNO
Se studio, se faccio l'intellettuale, se scrivo, se sono autorevole, fammi comunque restare un po' bambino.

PAOLO GIUNTELLA, Strada verso la libertà




Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.


2 commenti:

Vania ha detto...

....colpiscono sia la poesia, che la frase del giorno....invitano a riflessioni "enormi"....
..non meno il dipinto che hai scelto....anche se può assume connotazioni molto positive...specialmente quando si vede un bambino/a coccolare/legato un adulto.

ciaoo Vania :)

DR ha detto...

non bisogna mai uccidere il bambino che è in noi, anche se non bisogna dargli le chiavi di casa...