FRANCESCO PETRARCA
NOVA ANGELETTA SOVRA L'ALI ACCORTA
Nova angeletta sovra l'ali accorta
scese dal cielo in su la fresca riva
là ond'io passava sol per mio destino.
Poi che senza compagna e senza scorta
mi vide, un laccio che di seta ordiva
tese tra l'erbe ond'è verde il cammino.
tese tra l'erbe ond'è verde il cammino.
Allor fui preso, e non mi spiacque poi,
sì dolce lume uscìa dagli occhi suoi.
sì dolce lume uscìa dagli occhi suoi.
(da Canzoniere, CVI)
GUSTAVO BOTTA
MADRIGALE
Nel dorato mattino altro non vidi
che la tua fronte pallida e i tuoi grandi
occhi, sotto le ciglia che son ali;
che la tua fronte pallida e i tuoi grandi
occhi, sotto le ciglia che son ali;
e la bocca rossissima, ove nidi
al desiderio schiudono i tuoi blandi
sorrisi, ed i capelli ardenti, quali
fogliami effusi al sole mattutino.
Odimi: non vidi altro in quel giardino.
(da Alcuni scritti, Ariel, 1953)
Francesco Petrarca canta in un madrigale l'immagine angelica ed eterea di Laura e ne traccia un ritratto delicato: è dolce essere presi nei lacci dell'amore...
Poi, come si è detto, la moda cambia, anche in poesia: per trovare un esempio più moderno, risalente al 1899, dobbiamo affidarci a un poeta non troppo famoso, il milanese Gustavo Botta, critico d'arte che seppe infondere nei suoi versi ritmi e vibrazioni musicali; il madrigale era dunque perfettamente nelle sue corde. Anche lui si lascia prendere dai lacci dell'amore: in un giardino fiorito non ha occhi che per la donna amata.
Evaristo Baschenis, "Liuti e violino su un tavolo"
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LA FRASE DEL GIORNO
La gioia è un'emozione intensa e profonda, un sentimento di pienezza esaltante avvertito dall'intera coscienza; è prossima all'ebbrezza, al rapimento, all'estasi.
MICHEL HOUELLEBECQ, Le particelle elementari
Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374), scrittore, poeta, filosofo e filologo italiano, considerato il precursore dell'umanesimo e uno dei fondamenti della letteratura italiana, soprattutto grazie alla sua opera più celebre, il Canzoniere, patrocinata quale modello di eccellenza stilistica da Pietro Bembo nei primi del Cinquecento.
Gustavo Botta (Milano, 25 gennaio 1880 – Ternate, 27 ottobre 1948) è stato un traduttore, poeta e critico letterario italiano. Ricercò tutta la gamma delle possibilità metriche della nostra poesia, aderendo più spontaneamente, come rileva il Flora, al versetto che più lo impegnava nella ricerca preziosa delle tecniche poetiche rare e difficili.
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