EUGENIO MONTALE
IL FUOCO E IL BUIO
Qualche volta la polvere da sparo
non prende fuoco per umidità,
altre volte s'accende senza il fiammifero
o l'acciarino.
Basterebbe il tascabile briquet
se ci fosse una goccia di benzina.
E infine non occorre fuoco affatto,
anzi un buon sottozero tiene a freno
la tediosa bisava, l'Ispirazione.
Non era troppo arzilla giorni fa
ma incerottava bene le sue rughe.
Ora pare nascosta tra le pieghe
della tenda e ha vergogna di se stessa.
Troppe volte ha mentito, ora può scendere
sulla pagina il buio il vuoto il niente.
Di questo puoi fidarti amico scriba.
Puoi credere nel buio quando la luce mente.
(da Quaderno di quattro anni, Mondadori, 1977)
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L'Ispirazione è il tema di questa poesia di Eugenio Montale. L'autore, ormai anziano, riflette su quel "fuoco" che talora non si accende, che non trova la scintilla che lo scateni - dal fiammifero all'acciarino, all'accendino, qui nella sua forma francese briquet. E dunque c'è poesia che è menzognera, che nasce da un'usurata ispirazione. In tal caso allora si può credere anche nel buio, nella sua assenza, come nel bellissimo adagio finale.
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FOTOGRAFIA © JUSTIN/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Non ho avuto purtroppo che la parola, / qualche cosa che approssima ma non tocca.
EUGENIO MONTALE, Quaderno di quattro anni
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Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere" si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.



































