venerdì 3 febbraio 2023

Linda Pastan


Ci sono poeti che fanno dell’immediatezza il loro punto di forza. Altri, come Linda Pastan, poetessa newyorkese di origini ebraiche scomparsa il 30 gennaio, masticano e rimasticano i loro testi: “No, non c'è facilità nello scrivere. Il compito è farlo sentire alla fine come se scorresse facilmente. Ma ogni mia poesia passa attraverso qualcosa come cento revisioni” dichiarò in un’intervista del 2003 alla PBS. E quanto al contenuto “domestico” delle sue poesie, spiegò: “Ho sempre scritto di ciò che è intorno a me, l'ambiente qui nei boschi, ma voglio dire, c'è sempre qualcosa che cambia. Quando i miei bambini erano piccoli, c'erano molti bambini piccoli che correvano attraverso le poesie. Poi gli amici e la famiglia hanno iniziato a invecchiare e morire, c'è stata molta più oscurità e morte. Ma penso di essere sempre stata interessata ai pericoli che sono sotto la superficie anche se sembra una vita domestica semplice e ordinaria. Possono sembrare superfici lisce, ma ci sono tensioni e pericoli proprio sotto, e quelli sono ciò a cui sto cercando di arrivare”.

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FOTOGRAFIA © HARVARD REVIEW

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CONVERSAZIONE IMMAGINARIA

Mi dici di vivere ogni giorno
come se fosse l'ultimo. Questo è in cucina
dove prima del caffè mi lamento
del giorno che inizia, questa corsa a ostacoli
di minuti e ore,
di negozi di alimentari e di medici.

Ma perché l'ultimo? Chiedo. Perché non
vivere ogni giorno come se fosse il primo —
tutto puro stupore, Eva che si strofina
gli occhi svegli quella prima mattina,
il sole che sorge
come un ingenuo ad oriente?

Tu macini il caffè
con il piccolo ruggito della mente
che prova a chiarirsi. Io ho apparecchiato
la tavola, guardo fuori dalla finestra
dove la rugiada ha battezzato ogni
superficie vivente.

(da Insonnia, 2015)

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NEL GIARDINO DI HAPPO-EN A TOKYO

Il modo in cui un neo
sul viso di una donna
definisce piuttosto che guastare
la sua bellezza,

così i grattacieli —
quei fiori della tecnologia —
rivelano la perfezione
del giardino che circondano.

Forse l’Eden è sepolto
qui in Giappone,
dove un’incandescente
carpa koi striscia serpentina

ai margini dello stagno;
dove un’Eva-san
dai capelli neri nelle pieghe
a petalo di un kimono

una volta ha mostrato
il suo corpo di seta al sole,
poi ha raccolto un cachi
e con un piccolo inchino lo ha morso.

(da Insonnia, 2015)

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Quello che vogliamo / non è mai semplice. / Ci muoviamo tra le cose / che pensavamo di volere.
LINDA PASTAN, Aspettando la mia vita




Linda Pastan (New York, 27 maggio 1932 – Chevy Chase, Maryland, 30 gennaio 2023), poetessa statunitense di origini ebraiche. Nota per aver scritto brevi poesie che affrontano argomenti come la vita familiare, la domesticità, la maternità, l'esperienza femminile, la vecchiaia e la morte, la perdita e la sua paura, fa del mezzo poetico lo strumento per tenere sotto controllo l'oscurità.


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