giovedì 13 dicembre 2018

Una mezza misura


DINOS CHRISTIANOPOULOS

ITACA

Non so se me ne andai per coerenza
o per bisogno di sfuggir da me stesso,
dalla stretta e avara Itaca
con le sue congregazioni cristiane
e la sua asfittica morale.
Comunque, non fu una soluzione; fu una mezza misura.
E da allora sbando di strada in strada
accumulando ferite e esperienze.
Gli amici che amai sono ormai perduti
e sono rimasto solo con la paura che mi veda qualcuno
a cui parlai un giorno d’ideali.
Ora torno con un estremo sforzo
di apparire irreprensibile e integro, torno
e sono, mio Dio, come il figliuol prodigo che lascia
l’errare, amareggiato, e ritorna
al padre misericordioso, per vivere
fra le sue braccia una dissolutezza privata.
Posidone lo porto dentro me,
che mi trattiene sempre lontano;
ed anche se potessi avvicinarmi,
mi troverà Itaca la soluzione?

(da Stagione di vacche magre e altre poesie (1950-1957), Effigie. Le Ginestre, 2012 - Traduzione di R. Capel Badino)

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“Quando ti metterai in viaggio per Itaca / i augurarti che la strada sia lunga / fertile in avventure e in esperienze”: il pensiero corre naturalmente all’Itaca di Kavafis. Ma per il poeta greco Dinos Christianopoulos, come per Odisseo, Itaca è una patria, un punto di partenza cui ritornare dopo l’esilio – fuga dalla città ma fuga anche da se stesso. Avere abbandonato Itaca è stato però un errore, se prova rimorso e vergogna, se si figura come il figliol prodigo evangelico che dopo avere dissipato vita e ricchezza torna al padre. Ma è anche un Posidone che continua a viaggiare e non saprà infine, come Kavafis “ciò che Itaca vuole significare”.

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Arroyo

DIPINTO DI EDUARDO ARROYO

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LA FRASE DEL GIORNO
Se ho una qualche forza lo devo totalmente alla poesia.
DINOS CHRISTIANOPOULOS




Ntinos_ChristianopoulosDinos Christianopoulos, pseudonimo di Konstantinos Dimitriadis (Salonicco , 20 marzo 1931 ) poeta, romanziere e traduttore greco. Ricercatore di tradizioni folkloristiche, ha esordito nel 1950 con Stagione di vacche magre. Tra i suoi temi prediletti il progresso sociale, l’amore omosessuale e l’effimera passione erotica che porta all'umiliazione e alla solitudine.


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