EUGENIO MONTEJO
LA TERRA GIRÒ PER AVVICINARCI
La terra girò per avvicinarci
girò su se stessa e dentro di noi
per unirci infine in questo sogno,
come è scritto nel Simposio.
Passarono notti, nevi, solstizi;
passò il tempo in minuti e millenni.
Un carro che andava a Ninive
arrivò in Nebraska.
Un gallo cantò lontano dal mondo
nella pre-vita a meno mille dai nostri genitori.
La terra girò musicalmente
portandoci a bordo;
non ha smesso di girare un istante,
come se tanto amore, tanto miracolo
fosse solo un adagio già scritto molto tempo fa
tra le partiture del Simposio.
(Da Alfabeto del mondo, 1986)
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“Come accade che due sconosciuti si incontrino?” domanda Sean Penn a Naomi Watts nel doloroso film 21 grammi del regista messicano Alejandro González Iñárritu, e recita l’incipit di questa poesia del venezuelano Eugenio Montejo. Già, come accade? Quale misteriosa forza li attrae? È possibile che sia solo il caso a tirare le fila? O esiste nel mondo un’armonia speciale, come quella del Simposio di Platone, quella che spinge a ricercare la propria metà divisa da noi nella notte dei secoli: “Dunque al desiderio e alla ricerca dell'intero si dà nome amore”.
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UNA SCENA DA 21 GRAMMI © THIS IS THAT/FOCUS FEATURES/BIM
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LA FRASE DEL GIORNO
Evidentemente la loro anima cerca nell'altro qualcosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza.
PLATONE, Simposio
2 commenti:
Grazie!
Stavo cercando la traduzione di questa poesia come una disperata e finalmente l'ho trovata :)
🙂
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