mercoledì 9 ottobre 2013

Ti basta un’illusione

 

GIUSEPPE UNGARETTI

PELLEGRINAGGIO

Valloncello dell’Albero isolato il 16 agosto 1916

In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba

Ungaretti
uomo di pena
ti basta un'illusione
per farti coraggio

Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia

(da L’Allegria, 1919)

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Ho sempre amato questa poesia di Giuseppe Ungaretti per quell’autoritratto che il poeta vi ha incastonato: “Ungaretti / uomo di pena / ti basta un’illusione / per farti coraggio”. Questo è il pellegrinaggio del titolo: attraversare la vita, attraversare le trincee fangose della guerra e quelle figurate che si ritrovano anche nei giorni di pace, per ritrovare se stessi e la propria identità, con la forza del seme di biancospino capace di fiorire, con il coraggio di seguire un’illusione come “le allodole assetate sul miraggio” piuttosto che di “vivere di lamento come un cardellino accecato”.

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17967

FOTOGRAFIA © RAI

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LA FRASE DEL GIORNO
Oggi il poeta è tornato a sapere, ad avere gli occhi per vedere, e, deliberatamente, vede e vuole vedere l’invisibile nel visibile.

GIUSEPPE UNGARETTI, Ragioni di una poesia




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


2 commenti:

Vania ha detto...

...un bel "agguato".
....dovrebbe essere sempre in agguato la speranza in certe/alcune situazioni.

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

ho sempre cercato anch'io il coraggio di vivere... non concepisco la sfiducia