martedì 11 dicembre 2012

Ciò che fu il presente

 

YEHUDA AMICHAI

SGUINZAGLIARE RICORDI

In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,

ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.

Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.

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La vita che scorre, il tempo che passa e intreccia due esistenze come corde per poi lasciarle andare: il poeta israeliano Yehuda Amichai, probabilmente il maggiore esponente della poesia ebraica moderna, affronta ancora una volta il tema dell’amore perduto e riesce a trasformare quella situazione assolutamente personale e privata in un’universale esperienza che tutti noi abbiamo provato e possiamo condividere. Anche noi sguinzagliamo ricordi a catturare quello che un tempo fu il nostro presente e ci rendiamo conto che abbiamo vissuto anche le vite degli altri.

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SABIR HAQUE, "BILANCIA"

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LA FRASE DEL GIORNO
E le nostalgie sono racchiuse in me come bolle d'aria / nel pane.

YEHUDA AMICHAI




YeYehuda_Amichaihuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000), è considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno, ed è stato uno dei primi a scrivere poesia in ebraico colloquiale.


2 commenti:

Vania ha detto...

...trovo molto musicale la poesia...e il tuo commento...pizzichiii/accordi di note....stonate e a volte intonate:)

ciaoo Vania

DR ha detto...

"Abbiam vissuto più di una vita"