lunedì 18 aprile 2011

Con incredulo stupore

 

JORGE LUIS BORGES

INFERNO, V, 129

Lascian cadere il libro, ormai già sanno
che sono i personaggi del libro.
(Lo saranno di un altro, l'eccelso,
ma ciò ad essi non importa).
Adesso sono Paolo e Francesca
non due amici che dividono
il sapore di una favola.
Si guardano con incredulo stupore.
Le mani non si toccano.
Hanno scoperto l'unico tesoro:
hanno incontrato l'altro.
Non tradiscono Malatesta
perché il tradimento richiede un terzo
ed esistono solo loro due al mondo.
Sono Paolo e Francesca
ma anche la regina e il suo amante
e tutti gli amanti esistiti
dal tempo di Adamo e la sua Eva
nel prato del Paradiso.
Un libro, un sogno li avverte
che sono forme di un sogno già sognato
nelle terre di Bretagna.
Altro libro farà che gli uomini,
sogni essi pure, li sognino.

(da La cifra, 1981)

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È un mirabile intarsio questa poesia di Jorge Luis Borges, un labirinto in cui perdersi nel puro stile dello scrittore argentino, un incastro da disegno di Escher. Ma partiamo dall’inizio, dal titolo: Inferno. V, 129. “Soli eravamo e senza alcun sospetto”: è un verso del canto probabilmente più famoso della Divina Commedia, quello di Paolo e Francesca, quello di “Amor, che a nullo amato amar perdona” e di “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”. La storia di Francesca da Polenta, andata sposa al signore di Rimini, Gianciotto Malatesta, ma amante del fratello di questi, Paolo. Gianciotto li sorprese e li uccise nel castello di Gradara – nella cittadina marchigiana infatti tutto parla di loro, dai souvenir alla Locanda di Paolo e Francesca.

“Soli eravamo e senza alcun sospetto”: è il momento dell’amore più appassionato, quello in cui i due si rendono conto di essere gli amanti, di essere l’uno per l’altra – l’amore è la più egoistica delle passioni, in quanto esclude il mondo, vive nella sua bolla. E Paolo e Francesca capiscono di essere Ginevra e Lancillotto, Adamo ed Eva, la regina e il suo amante: ogni coppia, ogni unione di due singoli che diventa a sua volta singolare.

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Jean Auguste Dominique Ingres, “Paolo e Francesca sorpresi da Gianciotto”

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LA FRASE DEL GIORNO
 
Chi abbraccia una donna è Adamo. La donna è Eva. / Tutto accade per la prima volta.
JORGE LUIS BORGES, La cifra




Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.


1 commento:

Vania ha detto...

...leggendola dicevo....cosa significherà ??
...grazie della spiegazione.:)

...credo proprio che l'amore sia la più egoistica delle passioni...anche se non la condivido del tutto....anzi non credo dovrebbe essere così.
ciao Vania