Giornata di lutto nazionale oggi per i funerali delle vittime del terremoto in Abruzzo. Coincide, per volontà del vescovo dell'Aquila, mons. Giuseppe Molinari, con il Venerdì Santo, giornata già di profonda riflessione per i cattolici.
Alla meditazione affido una poesia:
EMILY DICKINSON
DOPO IL GRANDE DOLORE
Dopo il grande dolore, viene un sentimento compito -
i nervi siedono cerimoniosi, come tombe -
il cuore rigido si interroga se fu lui che soffrì,
e fu ieri, o quanti secoli fa?
I piedi, meccanici, vanno in giro -
di terra, o aria, o altro -
una via di legno -
divenuti incuranti,
un appagamento di quarzo, come una pietra -
questa è l'ora di piombo -
ricordata, se si sopravvive,
come un congelato ricorda la neve -
prima il freddo - poi lo stupore - poi il lasciarsi andare -
Ogni dolore ha qualcosa di sacro.
ALEXANDRE DUMAS PADRE, Il conte di Montecristo
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.
2 commenti:
Non potevi trovare miglior formula per "quell'ora di piombo" Aggiungerei queste parole parafrasando Emily "...Il cuore dell'Italia è semplice e intero e durevole e caldo. Confido in queste parole. Grazie Ami. Le affinità tra noi per via del tramonto? direi di sì. Sono molti gli anni in soccorso di questa amicizia. Sempre grata. Franca
Conoscevo la tua sensibilità. Queste tue parole ne sono un ulteriore esempio.
Lieto di questa amicizia. Daniele
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