ANA BLANDIANA
PATRIA
In te nessuno mi manca mai,
terra tramontata nel sonno
lungo orbite verdi,
e sono straniera se varco il confine
delle tue chiome sfibrate.
Soltanto la tua lingua
so parlare in sogno
e dire fiabe solo per te,
mio precario paradiso,
mio precario signore.
È freddo fuori
e fitta è la nebbia,
si fa sera,
Il tempo scende lento,
ma come si sta bene e al caldo a casa,
quando l'uno all'altro siamo patria.
(da Il sonno nel sonno, 1977 – Traduzione di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni)
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Il concetto di patria è spesso presente nei versi di Ana Blandiana, poetessa rumena. Ma non la patria come nazionalità – sebbene il fatto di avere scelto il nome del villaggio dei genitori come pseudonimo sia significativo dell’attaccamento alle radici – quanto piuttosto un paese personale, che sia la“patria fragile” dell’estate o quella inquieta della poesia. C’è poi la minuscola patria, quella a due, il paese dell’amore, nella cui intimità ci si sente a casa.
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FOTOGRAFIA © BING IMAGE CREATOR
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LA FRASE DEL GIORNO
Io vedo soltanto il sentiero / e di tanto in tanto / le ombre delle nuvole / inviarmi messaggi / che non capisco.
ANA BLANDIANA, Ottobre, novembre, dicembre
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Ana Blandiana, pseudonimo di Otilia Valeria Coman (Timișoara, 25 marzo 1942), poetessa romena, sostenitrice dei diritti civili in Romania .Prima della rivoluzione del 1989, famosa dissidente e sostenitrice dei diritti dell'uomo, ebbe il coraggio di contestare in numerose interviste e dichiarazioni pubbliche il dittatore Nicolae Ceaușescu.
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