“I poeti / sono come api: / altri mangiano le cose che fanno”: è un pensiero in versi del poeta guatemalteco Humberto Ak’ab’al. La poesia non è fatta per essere tenuta da parte, è un miele che va condiviso. Purtroppo non è così: a questo mondo, a questa società la poesia sembra interessare sempre meno, tanto che l’UNESCO indice ogni anno questa Giornata Mondiale.
Noi che invece amiamo e apprezziamo la poesia, la celebriamo ogni giorno: oggi semplicemente rivolgiamo il nostro sguardo su di essa, con Vittorio Sereni, Giorgio Caproni e la finlandese Eeva-Liisa Mannen.
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ILLUSTRAZIONE DA TUMBLR
VITTORIO SERENI
I VERSI
Se ne scrivono ancora.
Si pensa ad essi mentendo
ai trepidi occhi che ti fanno gli auguri
l’ultima sera dell’anno.
Se ne scrivono solo in negativo
dentro un nero di anni
come pagando un fastidioso debito
che era vecchio di anni.
No, non era più felice l’esercizio.
Ridono alcuni: tu scrivevi per l’arte.
Nemmeno io volevo questo che volevo ben altro.
Si fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
se domani tu stesso te ne scordi.
(da Gli strumenti umani, 1965)
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GIORGIO CAPRONI
LE CARTE
Imbrogliare le carte,
far perdere la partita.
È il compito del poeta?
Lo scopo della vita?
(da L’opera in versi, 1998)
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EEVA-LIISA MANNER
TEOREMA
Sia dura la prosa, susciti pure inquietudini
Ma la poesia è un’eco che si ascolta quando la vita è muta:
sui monti scivolano le ombre: immagine di vento e nubi,
il passaggio del fumo o della vita: terso, oscuro, terso,
un fiume che scorre lieve, boschi profondi di nubi,
case in lenta rovina, vicoli che esalano calore,
la lisa soglia che si consuma, la quiete dell’ombra,
il passo timoroso di un bambino nell’oscurità di una stanza,
una lettera che viene da lontano spinta sotto la porta,
talmente enorme e bianca da riempire la casa,
oppure una giornata così rigida e tersa da lasciar sentire
il sole che inchioda l’azzurra porta inabitata.
(da Poesia, n. 200, dicembre 2005 – Traduzione di Viola Capková e Antonio Parente)
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LA FRASE DEL GIORNO
Lo hanno già detto, ma io, che sono venuto dopo, lo ribadisco: la poesia si fa soprattutto con i silenzi, non con le parole. La poesia non è altro che un filo di perle silenziose.
ERNESTO CALZAVARA, Rio terrà dei pensieri
Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983), poeta italiano, è il capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico, detto “Linea lombarda”. Ufficiale di fanteria, viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943. Nel dopoguerra è direttore letterario di Mondadori e cura la prima edizione dei Meridiani.
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.