Il poeta francese Jean-Jacques Viton è morto domenica scorsa nella sua casa di Marsiglia all’età di 87 anni. Fondatore della rivista culturale Banana Split, era stato amministratore del Théâtre Quotidien.
“Scrivere come Zatopek [celebre maratoneta, ndr], non sentire nulla, cercare tutto, vivere solo per finire la pista” diceva. La sua scrittura poetica è molto particolare, struttura e destruttura il testo: “una delle sue sfide” – scrive Jean-Philippe Cazier “non è di «rendere il reale», il mondo, ma di seguirne le linee, aprirsi alla sua esistenza, creare un divenire con il mondo e lasciargli costruire il testo. (…) È il rapporto con il mondo che ha la precedenza sulla logica del linguaggio, sono l'ordine e il disordine del mondo che esistono sulla pagina, non ciò che le abitudini e le esigenze della lingua ordinano. Come dire il mondo senza che venga cancellato dall'atto di dirlo?”
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MOLTO CALCATO
l'aereo leggero a tre posti
vola molto basso nella sua ombra
quando il sole ha cessato di accecare
radente alle scale processionali
alle terrazze sacrificali fissa
uno spazio vuoto spento fossile
appartiene alle cose che volano
e non cadono incredibili
il soldato semplice Elge Williams
cammina silenziosamente al margine della foresta
entra in una camera si rannicchia accanto a un letto
guarda dormire respirare scoprirsi un poco
questa donna alla quale pensa intensamente
che ha sorpreso mentre saliva nuda una scala da sola
è arrivato ad un punto in cui
tutto può precipitare nell'altro senso
cercare l'inizio vuol dire avvicinarsi il più possibile
trovarsi davanti a delle costruzioni delle forme
abbandonate dopo la morte o addormentate
si tratta di sapere se ci appartengono
in nessun caso utilizzare le due mani
in modo simmetrico è un'osservazione
da direttore d'orchestra
non dimenticare che le grandi immagini
scatenano delle immagini che ritornano
sono delle nuvole di punti
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FERMO E MARCATO
cercare esige numerosi canali
visivi introspettivi cercare le
entrate-uscite con le dita
che cosa è successo là dove quando
vero o falso un po' vero un po' falso
molto falso ovunque vero ogni momento
approssimativo analogo somigliante
servirebbe da argano al patchinko*
uomo frustato in viso stazione Saint-Charles
in piena folla 1943
uscita edificio sindacati Casablanca
siepi manganelli polizia 1950
non aprire la porta di notte
a chi chiede rifugio (= provocazione)
consegne guerra Algeria 1960
progressi negazionisti continui
passatori clandestini assassini
memoria terrestre memoria degli stereotipi
tutto il passato perduto gettato al vento
è una partita infinita
senza luce rossa senza game over
delle ore prevedibili diciamo la vita
raccogliere le tracce non trattenere tutto
fare la cernita restare attenti
gettare gli scarti in pasto
ai pesci muti
*patchinko, flipper giapponese
(da Patchinko, 2001 – Traduzione di Andrea Inglese)
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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere come un volo d’uccelli.
JEAN-JACQUES VITON, Questa storia non è più la nostra ma di chi la vorrà
Jean-Jacques Viton, (Marsiglia, 24 maggio 1933 – 14 marzo 2021) poeta francese. Fondatore di numerose riviste culturali, tra le quali spicca Banana Split, amministratore del Théâtre Quotidien di Marsiglia, fu un adepto del movimento e del ritmo esplorando in modo anarchico il testo, strutturandolo e destrutturandolo.