GRACIELA CROS
IL TÈ
Quando Marianne e sua madre
/Mrs. Moore/ conversano
attraverso il vapore che sale dalle tazze
la leggerezza si installa nella scena
così
domestica
Parlano
come se quel che dicono
fosse già stato scritto
"Dovremmo uscire
sotto l’ombrello del nostro contagio"
/ propone l’anziana
e Miss Moore concorda
con brevi sospiri
Le mie figlie entrano
e ascolto le loro voci
che si incorporano alla scena:
"Non dimenticare che un uomo deve essere letto
Bisogna leggerlo
non solo ascoltarlo
La sua voce non sempre è la sua parola"
risponde una all’altra
e sento che parlano
come se quel che dicono
fosse
già stato scritto.
.
Qualche tempo fa avevo proposto una poesia di Lina Kostenko in cui la poetessa ucraina immaginava di ospitare nella sua casa Aleksandr Blok. Le meraviglie di chi legge, commentavo, la fantasia che permette di conversare con i grandi o piccoli scrittori del passato. Così fa anche l’argentina Graciela Cros, che si imbuca in un tè tra la poetessa statunitense Marianne Moore e sua madre Mary. Quando arrivano le figlie di Graciela, irrompe anche la realtà nella fantasia…
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FRANK DESCH, “TWO WOMEN HAVING TEA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni tazza di tè rappresenta un viaggio immaginario.
CATHERINE DOUZEL