CHARLES MARTIN
DOMENICA DI PASQUA, 1985
“Intraprendere azioni per la ricomparsa in vita degli scomparsi
è un atto sovversivo, saranno adottate misure a riguardo”.
Generale Oscar Mejia Victores, Presidente del Guatemala
Nel Palazzo presidenziale stamattina
Il Generale è colto dal sospetto
Che tutti gli scomparsi torneranno,
In un atto sovversivo di resurrezione.
Di cosa ti preoccupi? Mai gli scomparsi
Saranno riportati dove sono stati presi;
Il tempo dei miracoli è finito per sempre;
Poiché non dormono, neppure si sveglieranno.
E se ti dicono che Cristo una volta riapparve
Vivo una mattina di Pasqua, che lo hanno visto,
Dà loro dei bugiardi, oggi chi può incontrarlo?
Forse Egli è con quanti sono scomparsi,
Fatto a pezzi e ucciso, gettato in un burrone
Con le braccia legate strette dietro la schiena.
(da Starting from sleep, 2002)
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Cristo è con chi soffre, con chi è umiliato, con chi è emarginato. È la lezione che da circa tre settimane Papa Francesco sta impartendo al mondo: Cristo, si badi bene, non la carità, non l’aiuto materiale che, senza di lui, trasformerebbe, come ha dichiarato il pontefice in uno dei suoi primissimi discorsi, la Chiesa in una organizzazione non governativa. È per questo che nella poesia di Charles Martin il generale Mejia Victores, presidente del Guatemala nel 1985 grazie a una spietata repressione della guerriglia, è timoroso: in ogni uomo torturato e ucciso si ripete il sacrificio.
Buona Pasqua, amici del Canto delle Sirene.
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EL GRECO, “RESURREZIONE”
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LA FRASE DEL GIORNO
In ognuno si crocifigge un Redentore.
HERMANN HESSE