Penso che tutti noi siamo cresciuti con le poesie di Gianni Rodari. Ebbene, oggi è il giorno per festeggiare l’amico che ha allietato la nostra infanzia con le sue poesie e le sue filastrocche sempre gioiose e giocose ma con un sottile filo pedagogico che le attraversa, e quel filo è l’insegnamento che eravamo in grado di trarne. Ricorre infatti il centenario della sua nascita, avvenuta a Omegna il 23 ottobre 1920. Diplomato maestro, fu arruolato nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana e assegnato all’Ospedale militare di Baggio. Presi contatti con la Resistenza, si iscrisse al PCI ed entrò in clandestinità combattendo come partigiano. Dopo il 25 aprile 1945 intraprese la carriera giornalistica. Rodari fu artefice di un rinnovamento radicale della letteratura per l’infanzia, che gli valse nel 1950 il Premio Hans Cristian Andersen, considerato il Nobel per quel genere letterario.
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SULLA LUNA
Sulla luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.
Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.
Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.
Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella luna
lui da un pezzo ci sa stare…
A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!
(da Il secondo libro delle filastrocche, Einaudi, 1985)
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PROMEMORIA
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
(da Il secondo libro delle filastrocche, Einaudi, 1985)
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GLI UOMINI BLU
Giovannino Perdigiorno,
girando intorno a Corfù,
capitò nel paese
degli uomini blu.
Vedendo un uomo bianco
quelli si spaventarono:
lo legarono mani e piedi
e in gabbia lo ficcarono.
Poi dodici professori
e duecento studenti
lo studiarono in lungo e in largo,
gli contarono i denti.
Misurarono la sua testa,
scoprendo con stupore
che aveva due occhi,
un naso e il raffreddore.
Lo fecero camminare,
parlare del meno e del più,
e conclusero: “Ma guarda,
sei un uomo pure tu!
Credevamo fossi un mostro
perché non sei turchino:
tante scuse per lo sbaglio,
vieni, bevi un bicchierino...”
(da I viaggi di Giovannino Perdigiorno, Einaudi, 1973)
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LA FRASE DEL GIORNO
Chiedo scusa alla favola antica / se non mi piace l'avara formica / io sto dalla parte della cicala / che il più bel canto non vende... regala!
GIANNI RODARI, Filastrocche in cielo e in terra
Gianni Rodari, all'anagrafe Giovanni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in letteratura per l'infanzia. Unico italiano vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, fu uno fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" nonché, grazie alla Grammatica della fantasia, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie.