SIMON ARMITAGE
IL MIO PEZZO FORTE
Il mio pezzo forte:
l’accendo, poi, dal momento in cui il fiammifero
dichiara la luce, sino a quando la luminosità si muove
oltre i propri mezzi e muore, io racconto la storia della mia vita –
date e luoghi, le torce che ho portato,
diversi nomi e volti, chi
mi ha dato amore, chi ci è andato vicino,
i cambiamenti fatti, le lezioni che ho imparato –
poi trovo ancora il tempo di esitare e arrossire
prima di essere morso dalla fiamma, e bruciato.
Un consiglio, a chiunque culli in sé
un’oncia di tristezza, a chiunque sia solo:
non provate a farlo voi stessi; è pericolo,
follia.
(My party piece, da Poesie, Mondadori, 2001 - Traduzione di Luca Guerneri)
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Il pezzo forte, quello da eseguire alle feste, da tirar fuori quando si deve intrattenere un uditorio: in effetti, per Simon Armitage è la poesia, è un sonetto da leggere in quella ventina di secondi che impiega il fiammifero per bruciare interamente e arrivare a scottare le dita.
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FOTOGRAFIA © TANTE TATI/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia deve essere il suo stesso spartito.
SIMON ARMITAGE
Simon Robert Armitage (Huddersfield, 26 maggio 1963), poeta, scrittore e drammaturgo inglese, professore di poesia all’Università di Leeds. La sua poesia, secondo il traduttore italiano Luca Guerneri, “evita la nicchia senza perdersi nell’immediatezza pop e allo stesso tempo taglia a fette l’ipocrisia del pensare comune”.