GIORGIO CAPRONI
CONCESSIONE
Buttate pure via
ogni opera in versi o in prosa.
Nessuno è mai riuscito a dire
cos'è, nella sua essenza, la rosa.
(da Res amissa, 1991)
ANGELUS SILESIUS
LA ROSA
La rosa che il tuo occhio esteriore qui vede,
dall'eternità ha così fiorito in Dio.
Senza perché.
La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce,
non bada a se stessa, non chiede se la si vede.
(da Il pellegrino cherubico, 1657)
FEDERICO GARCÍA LORCA
ERA SBOCCIATA LA ROSA
Era sbocciata la rosa
alla luce del mattino,
così rossa di tenero sangue
che la rugiada si scostava;
così accesa sullo stelo
che la brezza si bruciava.
E che alta! E come splende!
Era tutta sbocciata!
(da Donna Rosita nubile, 1935)
ANONIMO DEL "DE ROSIS"
LA NASCITA DELLE ROSE
E, meravigliato, guardavo come le rose siano presto rapite
dall'età fuggitiva e come già sul nascere appassiscano.
ed ecco, mentre parlo, è caduta la rossa chioma
del rutilante fiore e la terra s'ammanta d'un rosso palpitante.
Tante bellezze e tante vite e vari mutamenti
un solo giorno dischiude, un solo giorno conclude.
Ci lamentiamo, o Natura, che tanto breve sia la grazia dei fiori;
appena li hai mostrati ai nostri occhi, subito riprendi i tuoi doni.
Quanto è lungo un giorno, tanto lunga è la vita delle rose:
mentre sbocciano già l'inseparabile vecchiaia le opprime.
Quella che il fiammeggiante Lucifero ha appena visto schiudersi,
tornando a tarda sera, la rivede vecchia.
Ma, sebbene destinata a morire tra breve, buon per lei
che nell'avvicendarsi prolunga la sua vita.
Cogli le rose, o vergine, finché fresco è il fiore e fresca è la giovinezza,
e ricordati che allo stesso modo s'affretta la tua vita.
(Traduzione di Francesco Della Corte)
La rosa ha una bellezza immotivata, oggettiva: forse è la ricompensa per la sua caducità. La sua valenza simbolica della transitorietà di ogni bene e, in primis, della bellezza, ha da sempre ispirato i poeti, assai sensibili a questo tema.
Giorgio Caproni ne fa un inno alla perfezione della natura, alla sua elementare ma contemporaneamente complessa struttura. Al confronto della rosa, ogni opera umana diventa nulla:
Il tedesco Angelus Silesius ne vede invece quel suo essere parte del disegno di Dio, non estranea ma indifferente alla presenza dell'uomo: un'immotivata adesione allo spirito creatore - la rosa, del resto, nella religione cristiana, è il fiore simbolo di Maria:
La rosa è bellezza, è sensualità: rappresenta l'amore psichico e quello fisico, rappresenta la segretezza della sessualità femminile; già gli antichi la avevano eletta fiore sacro ad Afrodite. Federico García Lorca ne coglie questo aspetto:
Gli autori classici latini e greci notavano invece quel suo effimero fiorire, quella caduca presenza, e non mancavano di paragonarne malinconicamente la breve vita con l'esistenza umana. Celebre è un anonimo componimento del II secolo dopo Cristo, il "De rosis nascentibus":
Un link interessante:
Museo Giardino della Rosa Antica
Montagnana di Serramazzoni (MO)
http://www.museoroseantiche.it/
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LA FRASE DEL GIORNO
Riviverlo un'altra volta, impossessarmene e conservarlo: questo è adesso il mio concetto di felicità.
HERMANN HESSE, Amore, "Lettera di un giovane"
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
Angelus Silesius, nato Johannes Scheffler e anche italianizzato in Silesio (Breslavia, 25 dicembre 1624 – 9 luglio 1677), poeta e mistico cattolico tedesco. La sua raccolta Il pellegrino cherubico è considerata come uno dei monumenti poetici della mistica barocca del Seicento tedesco.
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.