YEHUDA AMICHAI
COM’È ESSER DONNA?
Cos’è esser donna?
Com’è sentire
il vuoto fra le gambe
e curiosità nella gonna, al vento estivo,
e impudenza nelle natiche.
Un uomo non può far altro che vivere
col suo strano fagotto fra le gambe. “Da che parte
preferisce che stia?”, mi domandava il sarto
misurandomi i calzoni senza un sorriso.
Com’è una voce integra, che non si spezza?
Com’è vestirsi e spogliarsi
fra languidi scivolii e carezze,
come vestendosi di olio di oliva,
spalmarsi il corpo di molle stoffe,
di qualcosa che è seta, brusio e un nulla di rosa o d’azzurro?
Un uomo si veste con rudi gesti
di strappo sempre più aspro,
angolosi ed ossuti, che staffilano l’aria.
E gli si impiglia il vento nelle ciglia.
Com’è sentirsi donna?
Quand’è il tuo corpo stesso a sognarti.
Le vestigia di donna sul mio corpo maschio
e le tracce dell’uomo sopra il tuo
ci annunciano l’inferno
che a noi si prepara
e la nostra reciproca morte.
(da Poesie, Crocetti, 2001 - Traduzione di Ariel Rathaus)
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“Com’è essere donna?” si chiede il poeta israeliano Yehuda Amichai. Già com’è? E viceversa, naturalmente: com’è per una donna essere uomo? Com’è questo impossibile scambio che possiamo soltanto immaginare e che eccita gli sceneggiatori di film (è il tema di Switch di Blake Edwards del 1991, tradotto in italiano Nei panni di una bionda, di Hot Chick-Una bionda esplosiva del 2002 e del recentissimo film italiano Moglie e marito con Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak). Com’è essere donna? Com’è essere uomo? Entrare davvero nei panni dell’altro, e nel suo corpo, ci farebbe capire meglio pregi e difetti del sesso opposto. Ma visto che non è umanamente possibile, la sola cosa che possiamo fare è perlomeno provare a comprendere.
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JACK VETTRIANO, “SOLO IL ROSSO PIÙ SCURO II”
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LA FRASE DEL GIORNO
– C'è una differenza tra noi.
– Perché lei è un uomo e io sono una donna? Che differenza è?
– La stessa differenza che passa fra un uomo e una donna!
AUGUST STRINDBERG, La signorina Julie