INGEBORG BACHMANN
TUTTI I GIORNI
La guerra non viene più dichiarata,
ma proseguita. L’inaudito
è divenuto quotidiano. L’eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
è trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi è la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.
Viene conferita
quando non accade più nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico è divenuto invisibile
e l’ombra d’eterno riarmo
ricopre il cielo.
Viene conferita
per diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all’amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l’inosservanza
di tutti gli ordini.
(da Poesie, Guanda, 1987 - Traduzione di di Maria Teresa Mandalari)
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"La guerra non viene più dichiarata" dice la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, il mondo è una guerra continua, e non solo quella delle armi che mai hanno taciuto nella storia, dai clan preistorici armati di mazze alle minacce nucleari di oggi: il mondo è una guerra continua nella società moderna e, se avessimo avuto qualche dubbio, sono bastati i social a farci ricredere. E come in una guerra ci sono spie e tradimenti, diserzioni e sotterfugi.
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IMMAGINE © THE PIXELMAN/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Il principio organizzativo di ogni società, signor Garrison, è proprio la guerra.
ZACHARY SKLAR e OLIVER STONE, JFK -Un caso ancora aperto
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Ingeborg Bachmann, nota anche come Ruth Keller (Klagenfurt, 25 giugno 1926 – Roma, 17 ottobre 1973), poetessa, scrittrice e giornalista austriaca. I motivi ideologici della sua formazione intellettuale (Heidegger, Wittgenstein) si incontrarono con il tema della generazione venuta dopo gli orrori della guerra nella dimensione di un linguaggio spesso tormentato e astruso, ma sempre autentico.
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