ÁGNES NEMES NAGY
TI SIEDI E LEGGI
Ti siedi e leggi. Quanto sei sola, nemmeno tu lo sai.
Ma a volte indovini e poi con un movimento lento,
e un pizzico di lieve tristezza i tuoi lineamenti semplici
si immergono nella luce.
(da La notte di Akhenaton, 2004)
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Una poesia delicata dove apparentemente nulla succede, questa della poetessa ungherese Ágnes Nemes Nagy: in realtà c’è tutto uno stato d’animo che si manifesta nel ritratto, nel bozzetto, se ci immaginiamo la stanza in cui la donna immersa nella lettura emerge dalla concentrazione in cui è sprofondata.
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FRANZ EYBL, "RAGAZZA CHE LEGGE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Nel momento in cui leggo, è vero, sono come sospeso in un altrove tessuto di ombre e di fantasmi. Leggendo, calati nella logosfera del testo, ci si può persino sentire, a occhi aperti, immersi in un sogno più vero e più vivo della realtà circostante.
EZIO RAIMONDI, Un’etica del lettore
Ágnes Nemes Nagy (Budapest, 3 gennaio 1922 – 23 agosto 1991), poetessa, scrittrice, educatrice e traduttrice ungherese. Con l’avvento del comunismo,le fu proibito di pubblicare dal 1949. Fu simbolo della resistenza letteraria al realismo socialista. Durante il periodo stalinista visse di borse di studio a Roma e Parigi e lavorò come insegnante.
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