mercoledì 8 giugno 2016

La quiete del paesaggio

 

FRANCISCO VÉJAR

DISEGNI NEI MIEI OCCHI

Disegni nei miei occhi
la quiete del paesaggio.

Ridi
in mezzo alle foglie
come se illuminassi
pioppi lanciati
al cielo.

Porgi amore
al crosciare delle rapide
perché questa poesia
sorga alla terra.

Disegni nei miei occhi
la quiete del paesaggio.

(da Poesia, n. 202, Febbraio 2006 - Traduzione di Cristina Sparagana)

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Nell’America meridionale, scrive sul numero 202 di Poesia la traduttrice di questi versi Cristina Sparagana, “si ama la propria terra, ma di un amore cieco e atemporale che ne accoglie cultura e tradizione attraverso l'inerzia di una creatività quasi letargica”. Il poeta cileno Francisco Véjar trasfigura quel paesaggio in una divinità femminile, quella che risulterà poi essere la musa ispiratrice delle sue poesie.

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Jarpa

ONOFRE JARPA, “LAGUNA DI ACULEO”

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un enorme collage e l’originalità altro non è che talento e perseveranza.
FRANCISCO VÉJAR




Francisco Véjar Paredes (Viña del Mar, 14 dicembre 1967), poeta, antologista e critico letterario cileno. La sua poesia si dispiega lontano da ogni pretesa e da ogni trucco di laboratorio. La sua voce, la sua forma e i suoi contenuti prendono le distanze dai sotterfugi e dalle astuzie; non forzano una poeticizzazione oltre il proprio mondo spirituale, biografico, di letture, di esperienze e di emozioni.



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