lunedì 13 giugno 2016

Dove facevi più luce

 

RAFFAELE CARRIERI

RAGAZZE DEL LIVENZA

Sotto la tettoia d’una scuola all’aperto
C’erano appese le biciclette,
Altre, più piccole, eran ferme.
Le ragazze del secondo corso
Curve sul manubrio
Sembravano scherzare nell’andare
Incontro al fiume
Che splendeva come un ramarro
Inseguito da una trota.

Senza fretta andava l’acqua
Sui capelli dell’alga
Nella fluttuante distesa.
Di te la bicicletta più leggiera
In sella ti portava;
Eri tanto chiusa e fiera
Che il fiume si mise a guardare
Dalla parte dove facevi più luce
E lusingato ti trattenne.

(da Le ombre dispettose, Mondadori, 1974)

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Al genio poetico basta un’immagine per ispirare una poesia: i versi sempre nitidi di Raffaele Carrieri  la trovano nella figura di una ragazza in bicicletta riflessa nel Livenza, il fiume che segna a lungo il confine tra Friuli e Veneto per poi sfociare in mare prima di Caorle. Il poeta tarantino suggerisce  scena dopo scena, proprio come un film, questa sua breve storia che agli appassionati di De André ricorderà La canzone di Marinella.

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Bici

CAROLEE CLARK, “LIFE’S LITTLE PLEASURES”

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LA FRASE DEL GIORNO
La Poesia è un ponte / Che sta per cadere / E mai non cade.
RAFFAELE CARRIERI, La giornata è finita




Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.

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