venerdì 12 dicembre 2014

L’onda che ritorna

 

MEIRA DELMAR

REMINISCENZA

Si incrociarono un breve istante
il tuo sguardo e il mio.

E seppi all’improvviso
- non so se anche tu -
che in un tempo
senza anni né orologi,
un altro tempo,
i tuoi occhi e i miei
si erano incontrati,
e quella di allora
non era che un’eco,
l’onda che ritorna,
attraversando mari,
all’antica spiaggia.

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Gli antichi uomini – mito narrato nel Simposio di Platone – erano forniti di due teste, quattro braccia e quattro mani e di entrambi i sessi, e con la loro forza arrogante mossero guerra gli dei: per punirli Zeus decise di tagliare ciascuno di essi in due “come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo”. Ogni metà è condannata ad andare in cerca dell’altra metà. È un mito, d’accordo, ma capita talvolta di incontrare una persona e di sentire quell’emozione, di pensare che sia la nostra altra metà separata, quella che si definisce anche “anima gemella”. È il caso raccontato dalla poetessa colombiana Meira Delmar, la percezione di essersi già incontrati, di essere l’altro atteso per anni: basta uno sguardo per far ritornare l’onda partita un giorno alla stessa spiaggia dove nacque.

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Landelle

EMILE FRIANT, “LES AMOUREUX”

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LA FRASE DEL GIORNO
Amore è desiderio di conoscenza.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere




Olga Isabel Chams Eljach (Barranquilla, 21 agosto 1922 - 18 marzo 2009),  poetessa colombiana di origini libanesi, sin dal 1937 usò lo pseudonimo Meira Delmar. Professoressa di Storia dell’Arte e Letteratura, diresse per molti anni la Biblioteca Pubblica dell’Atlantico. Le sue poesie sono caratterizzate da una sensualità di fondo.


3 commenti:

Lucrezio ha detto...

Sito sempre bello e istruttivo.
Rinnovo i complimenti.

Marco

(il dipinto è di Emile Friant, Les Amoureux)

DR ha detto...

Grazie, Marco.

Anche della precisazione. Ogni tanto qualcosa sfugge... :-)

DR ha detto...

[EDIT]: corretto il titolo, come indicato da Marco