sabato 7 settembre 2013

E feci visita al mare

 

EMILY DICKINSON

MI AVVIAI DI BUON’ORA…

Mi avviai di Buon'ora - Presi il mio Cane -
E feci visita al Mare -
Le Sirene dello Scantinato
Uscirono per guardarmi -

E i Vascelli - del Piano più Alto
Stesero Mani di Canapa -
Presumendo ch'Io fossi un Topo -
Arenato - sulla Sabbia -

Ma Nessuno Mi smosse - finché la Marea
Andò oltre le mie semplici Scarpe -
E oltre il Grembiule - e la Cintura -
E oltre il Corsetto - anche -

E fece come se volesse divorarmi -
Per intero come una Rugiada
Sulla Manica di una Campanula -
E allora - mi avviai - anch'io -

E Lui - Lui seguiva - dappresso -
Sentivo il suo Argenteo Tallone
Sulle Caviglie - Poi le Mie Scarpe
Traboccarono di Perle -

Finché incontrammo la Solida Città -
Lui sembrava non conoscere Nessuno -
E inchinandosi - con un Possente sguardo -
A me - Il Mare si ritirò -

(da Poesie – Traduzione di Giuseppe Ierolli)

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L’alba, forse uno dei momenti migliori – insieme al tramonto – per osservare il mare, per respirarlo, per viverlo. E prende davvero vita in questi versi di Emily Dickinson, si trasforma in un essere magico e mitologico, tramuta questo sogno della poetessa in una favola: il mare si avvicina quasi timoroso, sospettoso, la sfiora e si ritrae, si fa più audace, quasi minaccioso – Marisa Bulgheroni, che curò il Meridiano della Dickinson ravvisa dietro le metafore della poesia allusioni di tipo sessuale – poi diventa docile, come un altro cagnolino, fino all’arrivo in città, da cui fugge salutando per tornare agli spazi sconfinati della natura.

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101639

DAVID JAMES, “A SUMMER MORNING”

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LA FRASE DEL GIORNO
Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare
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JORGE LUIS BORGES, Luna di fronte




Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.


4 commenti:

Paolo ha detto...

Brava la Dikinson. In quanto alle allusioni di tipo sessuale;si possono scorgere ovunque, anche nella telecronaca di una partita di pallone: e il nerboruto centravanti/ provò a infilarlo nella porta/ quel gonfio pallone./ Indarno!

DR ha detto...

Tutto allude, tutto ammicca... La Dickinson mi è sempre piaciuta: una sola cosa non sopporto, tutte quelle maiuscole

Tra cenere e terra ha detto...

Quanta grazia...

DR ha detto...

La Dickinson, un fiore aggraziatissimo