martedì 9 agosto 2011

Due uomini nel mondo


TOVE DITLEVSEN

CI SONO DUE UOMINI NEL MONDO…

Ci sono due uomini nel mondo, che
costantemente m'incrociano la strada,
l'uno è colui che amo,
l'altro colui che mi ama.

L'uno è un sogno notturno
e abita nella mia mente buia,
l'altro sta alla porta del mio cuore
ed io mai gli apro.

L'uno mi ha dato un primaverile soffio
di felicità che subito dispariva,
l'altro mi ha dato tutta la sua vita
e non è stato mai ripagato di un'ora.

L'uno freme del canto del sangue
dove l'amore è puro e libero,
l'altro ha a che fare con il triste giorno
in cui affogano i sogni.

Ogni donna si trova tra questi due,
innamorata e amata e pura...
una volta ogni cent'anni può succedere
che essi si fondano in uno...

.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata una frase dell’antropologo algerino Mouloud Mammeri: “Il mondo degli uomini e quello delle donne sono come il sole e la luna: forse si vedono tutti i giorni, ma senza incontrarsi”. Parafrasandola, si può spiegare così l’amore desiderato dalla poetessa danese Tove Ditlevsen: vuole l’uomo che i suoi sogni creano ma lo incontra solo come si incontrano sole e luna, nei fugaci contatti dell’alba e del tramonto; invece si deve “accontentare” di un uomo che la ama e che lei, sognando l’altro uomo utopico, non ripaga come vorrebbe. Ma non è detto che, alla fine, non siano lo stesso uomo, che davvero, come nel mito del Simposio platonico, le due metà si siano finalmente ricongiunte.

.

Tre

FOTOGRAFIA © VRROOM

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
La donna ama uno per tutti, l'uomo tutte per una.
KARL KRAUS, Detti e contraddetti




tove-ditlevsenTove Irma Margit Ditlevsen (Copenaghen, 14 dicembre 1917 – 7 marzo 1976), poetessa e scrittrice danese, pubblicò 29 opere di poesia, narrativa e memorie in cui sono rappresentate la povertà, l'ingiustizia, i soprusi sull'infanzia, la condizione femminile.


4 commenti:

Vania ha detto...

...io ho subito pensato :
...che nel Casinò....senza accento.:)))

...alla mia "venerabile" età...non ti dico cosa penso realmente di questa poesia....mi ci vorrebbe un 'enciclopedia....e un luogo più adatto...e per di più c'è da parlare del calcolo delle statistiche :)))

...comunque a leggerla fa senza dubbio un bel effetto...e il finale lascia a desiderare.

... la tua interpretazione è davvero romantica.....e senza dubbio corretta.
ciaooooo Vania

N.B...commento scritto dopo una nuotata in piscina..forse mi è entrata un po' d'acqua nel cervello o cloro.:))

DR ha detto...

ah, commento divertente...
Che dire? Mi piace pensare positivo, la Ditlevsen mi sembra che volesse complicarsi la vita

ivaneuscar ha detto...

Da quando hai pubblicato sul tuo blog questa poesia, l'ho letta e riletta più volte, affascinato.
Il senso dei versi non è univoco, quella "doppiezza" dell'animo può essere interpretata in vari modi, però suggerisce l'inafferrabilità delle persone amate e amanti. L'impossibilità di ridurle a un'immagine, sia quella che più ci attrae sia quella che invece continuamente ci sfugge o vogliamo fuggire perché non ci garba conoscerla davvero.
Ma, ripeto, tante altre immagini e ombre (l'amore non è mai tutto luce, non è una formula definita e definitiva) suscitano quei versi.

DR ha detto...

hai ragione, ivaneuscar: il fascino delle poesie è nella loro interpretazione. Non indicano la strada precisa come la prosa, ma lasciano cadere solo degli accenni. Ognuno aggiunge la sua esperienza, tanto che Octavio Paz, in una sua considerazione che mi piace spesso citare, dice "Ogni lettore è un altro poeta".