VITTORIO BODINI
POSSIBILE CHE POLVEROSE CICOGNE
Possibile che polverose cicogne
trapassino le crune dei campanili?
Che l'esatto sorriso delle astrazioni
baleni dalle velette, per le stanze
ove l'odore degli agrumi e il vento
di scirocco escludono ogni memoria?
Cresciuti fra la secca polvere e i fiori rubati
- gelsomini e garofani e polvere che dà barbagli -,
nuovi fanciulli ora tremano al buio degli anditi
ove li attira col suo caldo fiato la lasciva paura.
(Era un confine ogni albero che il treno varcava
spogliando i rami del loro fogliame di corvi,
e quel delirio d'ali nere nell'aria
arsi frammenti erano d'una lettera
che tenteremmo invano di ricomporre.)
(da La luna dei Borboni e altre poesie, Mondadori, 1952)
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Poesia di memoria questa di Vittorio Bodini: il poeta salentino è tornato nella sua terra dopo aver vissuto a Firenze e a Roma, dopo essersi trasferito come lettore di italiano in Spagna: ritrova i forti contrasti del Sud, dove l’aridità stessa del suolo assurge a metafora della vita condotta in quelle contrade – siamo nei primissimi Anni ‘50, occorre ricordarlo – con un’esistenza limitata e senza sbocchi. È un Sud che vive del mito, delle sue ancestrali tradizioni, degli odori e degli aromi che vengono dalle piante, dei segreti. Un Sud dal quale l’autore è fuggito conquistando metro per metro la sua nuova libertà. I fanciulli curiosi della vita che ritrova in quei suoi luoghi gli ricordano il ragazzo che era, ma ora – professore quasi quarantenne di Letteratura Spagnola – non è più in grado di ricostruire quel tempo misterioso.
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FOTOGRAFIA © ZAPPUDDU
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LA FRASE DEL GIORNO
Quanti fili spezzati / di vite, di romanzi / fra le acacie, sui prati. / Quante strade percorse / camminando / sopra i passi d'un altro.
VITTORIO BODINI, Dopo la luna
2 commenti:
...aver la possibilità di "paragonare" è una bella fortuna e credo sintono di grande intelligenza.
ciao Vania
..sintomo..
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