JOSÉ ÁNGEL VALENTE
L'OGGETTO DELLA POESIA
Ti pongo qui
circondata da nomi: mi aggiro.
Ti pongo qui racchiusa
da parole e nuvole: sono confuso.
Come un ladro mi avvicino: mi chiami,
certo nei tuoi limiti,
conforme alla tua esattezza.
Ritorno.
Tocco
(l'occhio è ingannevole)
finché non conosco la forma. La ripeto,
la seppellisco dentro di me,
la dimentico, parlo
di luoghi comuni, depongo
la mia vita agli angoli delle strade:
non mantengo il mio segreto.
Tu giaci lì
e io ti condivido, finché
un giorno semplice non esplodi
con attributi
di chiarezza, dalla tua stessa
fonte di eccellenza.
(da Poesie a Lazzaro, 1960)
.
Il poeta spagnolo José Ángel Valente volge la sua attenzione all'oggetto della poesia, ovvero al tema, alla musa dell'ispirazione: è una deliberata confessione della sua tecnica poetica, una ricerca mistica in cui attende che la "parola fatta di nulla" germogli e dia frutto.
.
GUHA RAY, "LE LACRIME DI MONNA LISA"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Esiste / solo così la sua forma, / sonora e respirata. / Il vaso fondo / dalla curvatura chiara, / bella e servile: / il vaso e il verso.
JOSÉ ÁNGEL VALENTE, Poesie a Lazzaro
.
José Ángel Valente (Orense, 25 aprile 1929 - Ginevra, 18 luglio 2000) fu un poeta, saggista e traduttore spagnolo. Accostato al Gruppo poetico dei ‘50, dal 1966 evolve verso una poesia più esistenziale e influenzata dalla mistica.

Nessun commento:
Posta un commento