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lunedì 14 aprile 2025

Qualcosa che non sapremo mai


LUCIAN BLAGA

EVA

Quando il serpente porse ad Eva la mela,
le parlò con una voce che tintinnava.
tra le foglie come una campanella d'argento.
Ma accadde che più tardi una voce ancora più bassa
le disse qualcosa all'orecchio
un sussurro appena,
qualcosa che non è nelle Sacre Scritture.

Nemmeno Dio stesso poté sentirla
anche se ascoltava.
Ed Eva non volle dirlo a nessuno,
neppure ad Adamo.
Da allora la donna cela sotto le palpebre
un mistero,
e muove le ciglia come per dire
che sa qualcosa
che non sapremo mai,
quello che nessuno sa,
nemmeno Dio stesso.

1919

(da I poemi della luce, 1919)

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"Qualcosa che non sapremo mai": il mistero dell'universo femminile è nascosto in questa rilettura del poeta rumeno Lucian Blaga di uno dei più celebri episodi della Genesi, la tentazione di Eva da parte del serpente. E quel "qualcosa" è veramente speciale, tanto da essere ignoto persino a Dio.

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ILLUSTRAZIONE © DANDDDIGITALDELIGHTS

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Bella, / hai gli occhi così neri che di sera / quando appoggio la testa sul tuo grembo / mi sembra / che i tuoi occhi profondi sian la fonte / da cui corre la notte misteriosa alle valli / e suoi monti e le piane / inondando la terra / con un mare di tenebre. / Così neri i tuoi occhi, / luce mia.
LUCIAN BLAGA, I poemi della luce

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Lucian Blaga (Lancrăm, 9 maggio 1895 – Cluj-Napoca, 6 maggio 1961), filosofo, poeta e drammaturgo rumeno. Nei suoi versi ha perfezionato una lirica di ampia apertura metafisica, inserendo nelle tradizioni rumene le esperienze poetiche contemporanee e in primo luogo l'espressionismo tedesco.


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