sabato 16 marzo 2024

Immensi, insieme


LEOPOLDO PANERO

INSIEME

Contro la luce verde del mattino
ci sentiamo palpitare: palpitiamo insieme
vedendo la solitudine, il volo
dell'anima sprofondata
nella grande valle assolata dove scorre l'acqua,
dove passa il fumo bianco,
i treni lenti
che navigano nel mondo…
I cisti addolciscono la riva,
il verde incerto
dove la distanza scaturisce intatta
con gioia immediata
di aroma, e contempliamo
il dono di Dio, il vento lucido,
la quiete profumata
del sole, il suo biondo mercurio.
Tutto dorme,
tutto trema nudo
e innocente, ai tuoi occhi,
ai miei occhi. Dio conosce il nostro ultimo
pensiero. Dio conosce il nostro nome
dolcemente nascosto
nella distanza nubile
che sfuma in un mormorio
di uccelli. Cammini
alata e nel mare confuso
di luce e di bellezza diffusa
respiri qualcosa di tuo,
qualcosa che dà al tuo sangue
un'origine fresca,
silenzioso sapore di miglia silenziose,
possesso divino, gioia assoluta
della lontananza vergine,
della soleggiata pineta. Dio ci ha messo
dentro al cuore tutta la terra,
l'acqua, il sole più puro,
la riva limpida del primo amore,
il sale della Sua presenza, di qualcosa di Suo.
Contro il suo dolce petto ci sentiamo
immensi, insieme, insieme…

(da Poesie, 1963)

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Nelle poesie dedicate alla moglie e all'amore coniugale, il poeta spagnolo Leopoldo Panero riesce a ricreare spazi aperti e luminosi, colori chiari, scorrere di acque e fiorire di sponde, crea una tenerezza che permea i versi di una spiritualità addirittura religiosa: "Con un nuovo destino e una volontà più pura, / e una verità più chiara di quella sognata, / rinfreschi il mio passato nel tuo oblio / verso una vergine gioventù futura / che dorme oscuramente nel tuo sguardo".

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RAFAL OLBINSKI, “SENTIMENTO CONVENZIONALE”

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Sono l'ospite del tempo; sono, Signore, un vagabondo / che vaga nella foresta e inciampa nell'ombra.
LEOPOLDO PANERO, Poesie

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Leopoldo Panero Torbado (Astorga, 17 ottobre 1909 – Castrillo de las Piedras, 27 agosto 1962),  poeta spagnolo, membro della Generazione del '36. Partecipò al gruppo della rivista Cruz y Raya e in seguito a quello di Juventud creadora. Nella sua produzione lirica, raccolta postuma in Poesie (1963), prevalgono le forme classiche e tradizionali e contenuti religiosi o di carattere personale.


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