NGUYỄN BẢO CHÂN
MEMORIA
La memoria gioca a “io-vedo”
Con le cose che uno ricorda
Trova una bambola di legno
E sogna un bosco
Raccoglie una conchiglia
E ascolta le onde dell’oceano
Vede i raggi del sole che nasce
E risente la dolcezza dei baci
Sfiora la pelle nuda
E arde delle braci dell’amore
Sorseggia la rugiada della notte
E soffre di nuovo un’antica sete
Tocca il fiume
E le onde si allontanano
Si nasconde
E scopre il cielo
Gira su se stessa
E cade nell’abisso...
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C’è un gioco che si fa di solito con i bambini piccoli per far prendere loro dimestichezza con le parole: si dice “io vedo” e si nomina un oggetto nella stanza, che il bambino va poi a prendere. La memoria si comporta allo stesso modo, dice la poetessa vietnamita Nguyễn Bảo Chân: crea collegamenti tra oggetti fisicamente presenti e le nostre emozioni sepolte in qualche parte remota di noi, le trae alla luce, le rinnova, lasciandoci però talvolta preda di esse.
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TRACY EFFINGER UPTON, "NAUTILUS ON CAPPUCCINO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Penso sempre che ogni cosa durerà in eterno, ma non è mai così. In realtà, niente esiste per più di un istante, tranne ciò che custodiamo nella memoria.
SAM SAVAGE, Firmino
2 commenti:
...interessante questa poesia...la terrò a memoria.:)))
ciaooo Vania :)
le sinapsi sono misteriose
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