lunedì 30 luglio 2012

O bel ricordo


GIUSEPPE UNGARETTI

TI SVELERÀ

1931

Bel momento, ritornami vicino.

Gioventù, parlami
In quest’ora voraginosa.

O bel ricordo, siediti un momento.
Ora di luce nera nelle vene
E degli stridi muti degli specchi,
Dei precipizi falsi della sete...

E dalla polvere più fonda e cieca
L’età bella promette:

Con dolcezza di primi passi, quando
Il sole avrà toccato
La terra della notte
E in freschezza sciolto ogni fumo,
Tornando impallidito al cielo
Un corpo ilare ti svelerà.

(da Sentimento del Tempo, 1933)

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“La memoria trae dall’abisso il ricordo per restituirgli presenza, per rivelare al poeta se stesso”: così lo stesso Giuseppe Ungaretti commenta nelle Note a Sentimento del Tempo questa sua poesia: il ricordo poetico è l’unica possibilità di assegnare un senso al vissuto e il fatto che questo appartenga al passato non è che l’ennesima beffa. Il poeta non può fare altro che blandire questa realtà e salire e scendere lungo il tempo come se fosse una corda, consapevole però che non ogni memoria gli è accessibile e che quella che egli in questo modo ha stabilito con il tempo è soltanto un’effimera tregua.

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image

DALE WHITEROW, “MEMORY”

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LA FRASE DEL GIORNO
Tempo, fuggitivo tremito…
GIUSEPPE UNGARETTI, Sentimento del Tempo




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


2 commenti:

Vania ha detto...

....come manda "flash di luce" questa poesia...."refoli" di buono.:)
ciaoo Vania

DR ha detto...

il passato come un insieme di specchi frantumati che rimandano bagliori a seconda di come li colpisce la luce del ricordo