RICHARD WILBUR
VOLARE
Le cime degli alberi non sono così alte
Né io sono così basso
Da non sapere istintivamente
Come sarebbe volare
Attraverso i varchi aperti dal vento, quando
Le foglie si muovono
E c'è un oscillare di rami
Che si abbassano e si alzano.
Qualunque sia il mio genere,
Non è assurdo
Confondermi con un uccello
Per la durata di un sogno:
La mia specie non ha mai volato,
Ma io in qualche modo so
Che è qualcosa che molto tempo fa
Mi sono quasi adattato a fare.
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Il sogno di volare è sempre stato dell’uomo, forse un retaggio ancestrale con il quale invidiamo la libertà agli uccelli e agli insetti che si possono spostare liberamente nell’aria: simbolo di liberazione, estraniamento dalla realtà quotidiana, desiderio o bisogno di distacco – Artemidoro di Efeso, filosofo greco del II secolo d.C. scrive nel suo Onirocriticon che “sempre chiamiamo felici i più alti” e che “gli uccelli che volano non hanno signore né seguono alcun capitano”. Proprio quello che racconta in versi Richard Wilbur poeta americano e traduttore delle opere teatrali di Molière, Racine e Corneille.
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PATSY McARTHUR, “FLYING MAN STUDY I”
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LA FRASE DEL GIORNO
Gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli.
HERMANN HESSE, Aforismi
2 commenti:
..la poesia mi piace...e visto il tema...."volatile"...un argomento ricorrente nell' Uomo fin da bambini poter volare :)
...la foto NO!!!:)))
ciaooo Vania
è stato difficilissimo trovare il disegno di un uomo che vola... e in realtà volevo una donna volante
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