LUIGI BARTOLINI
PRIMO GENNAIO
(biglietto)
Placida, oziosa, inerte,
come a braccia conserte
D'inverno è la Natura
(ma non in sepoltura).
A luna di gennaio
già si risveglia: l'ajo
Di casa ecco che porta
il merlo; ecco che ruota
Di ghiaccio, tutta bianca,
per il Passirio, manca
Di fondo e si disgela
al nuovo sole; svela
L'acqua di sotto. Corre,
intanto, per forre
Dorate, un nuovo grido
d'uccelli ed io sorrido
Segnando sul quaderno
che oggi non è inferno
Anzi, con te, d'accordo,
a nulla sono sordo
Se amore è per amore.
(da “Pianete”, Vallecchi, 1953)
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Primo gennaio. Una tavola bianca il nuovo anno, un’agenda ancora intonsa da riempire giorno per giorno. Un insieme di date che promettono tanto e che non tutto manterranno, che ci sorprenderanno, che ci riserveranno giornate amare e altre invece dolcissime. Dopo Neruda (2009) e Valeri e Sinisgalli (2010), per cominciare il 2011 del “Canto delle Sirene” ho scelto questa poesia di Luigi Bartolini, uno dei maggiori incisori del Novecento italiano: in effetti questi versi danno l’idea di un’acquaforte che ritrae Merano, dove Bartolini fu confinato per motivi politici durante il Fascismo (il Passirio è il fiume impetuoso che attraversa la città altoatesina). Quello che in un’acquaforte non si può mettere è il pensiero finale, l’augurio per il nuovo anno da condividere con chi si ama. Auguro a tutti un 2011 “paradisiaco” e soprattutto che le vostre speranze possano essere realizzate.
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Merano: il Passirio sotto la neve © Daniele Riva
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LA FRASE DEL GIORNO
Non vuol pesarci / col suo sovraccarico l'anno nuovo, / cammina lesto sulle travi.
LEONARDO SINISGALLI, La vigna vecchia
Luigi Bartolini (Cupramontana, 8 febbraio 1892 – Roma, 16 maggio 1963), incisore, pittore, scrittore e poeta italiano. Come poeta si mosse sempre tra un aperto godimento della natura in tutte le sue manifestazioni e un'ansiosa, ma anche disincantata, partecipazione alla vita delle cose e degli uomini.
2 commenti:
Quale immagine mettere in risalto? Forse il merlo, retaggio di filastrocche infantili, oggi benvenuto canoro ospite delle nostre contrade marine!
Il merlo, ma anche l'acqua che scorre e che segna il fluire del tempo.
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