domenica 20 gennaio 2008

Un ricordo improvviso


“Vivere tra la gente è sentirsi foglia sbattuta. Viene il bisogno di isolarsi, di sfuggire al determinismo di tutte quelle palle di bigliardo. Così ognuno di noi possiede una mitologia personale (fievole eco di quell'altra) che dà valore, un valore assoluto,al suo mondo più remoto, e gli riveste povere cose del passato con un ambiguo e seducente lucore dove pare, come in un simbolo, riassumersi il senso di tutta la vita.”

Così scrive Cesare Pavese in Feria d’agosto.

È strano come i ricordi a volte emergano improvvisi nella memoria senza un nesso logico o apparente di luogo o di tempo: sembra quasi che siano una parte autonoma di noi, che vivano in noi come un paguro dentro una conchiglia o un cuculo dentro un nido rubato.


Fotografia © Daniele Riva



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LA FRASE DEL GIORNO
Amare è il fatto che tu sei per me il coltello con cui frango dentro me stesso.
FRANZ KAFKA, da una lettera a Milena

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