RAFAEL GUILLÉN
VETRO ROMANO
Se questo lacrimatoio romano,
che ha brillato per venti secoli, la cui
antica trasparenza
rivela appena il respiro che
lo ha plasmato come una lacrima e che ancora vi si nasconde
come se avesse paura di vedersi
in un altro tempo; se questo vetro leggero,
che un altro respiro o un miracolo ha conservato
intatto tra i marmi rotti
della città devastata, mi scivolasse
dalle mani e in un istante fatale
si schiantasse dolcemente al suolo,
sgomento a parte, non saprei
valutare le diverse grandezze
di un simile evento, né saprei
datarlo; ma sono certo
che in quel tempo, che resta
congelato tra toghe e colonne,
si udirebbero le grida del disastro.
(Roma, 1987)
(da Stati trasparenti, 1993)
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Il poeta spagnolo Rafael Guillén ha il tempo tra i suoi temi prediletti, il tempo, che, “è qualcosa che non esiste, è un'invenzione. È un filo a cui abbiamo dovuto appendere tutti i nostri eventi, come i panni stesi ad asciugare. Ciò che esiste è la storia”. in questo caso il passato si lega al presente, interagisce con esso, si ribella agli atti umani che cercano di negarlo, a tal punto che un'azione presente potrebbe influenzare e persino modificare il passato.
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FOTOGRAFIA © PROANTIC
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LA FRASE DEL GIORNO
Vivere è fermarsi con il piede alzato, / è perdere un passo, è guadagnarne un altro. / Quando guardi un fiume scorrere, non vedi l'acqua. / Vivere è vedere l'acqua; fermarne il sollievo.
RAFAEL GUILLÉN, Stati trasparenti
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Rafael Guillén (Granada, 27 aprile 1933 – 4 maggio 2023), un poeta spagnolo della Generazione del ‘50.Contribuì a rivitalizzare la poesia andalusa del dopoguerra fondando e dirigendo nel 1957 la raccolta di poesie Veleta al Sur, La sua poesia si interroga sull’amore, sul tempo e sul mistero della vita.


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