ROBERTO FERNÁNDEZ RETAMAR
IL NIPOTE
a C. e F., nonni
Domani
Costruirà una navicella spaziale per visitare gli anelli di Saturno ogni domenica;
Domani
Scoprirà la linea che collega la roccia, il carrubo e il condor;
Domani
Scriverà quel testo fulmineo che polverizzerà la scrittura;
Domani
Condurrà un popolo alla felicità, alla bellezza;
Domani
Insegnerà agli uomini e alle donne il tesoro dell'amore nascosto nel pugno;
Domani
Farà sembrare che il domani viva negli interstizi dell'oggi:
Ma non sarà mai più bello
di quando si recitano le trentadue bandiere e le dieci sfumature
E il cielo del girino saltatore
E il nome personale del diplodoco
Ora.
(da Juana e altre poesie personali, 1980)
.
È vero che ogni bambino incarna le speranze del futuro e il poeta cubano Roberto Fernández Retamar vede nel nipote degli amici C. e F. tanti possibili ed encomiabili futuri. Ma è altrettanto vero che anche l'età dell'infanzia ha un suo fascino, fatto di scoperte e di fantasie.
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DIPINTO DI BEN LUSTENHOUWER
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LA FRASE DEL GIORNO
I bambini rappresentano il messaggio vivente che noi trasmettiamo ad un futuro che non vedremo.
NEIL POSTMAN, La scomparsa dell'infanzia
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Roberto Fernández Retamar (L'Avana, 9 giugno 1930 – 20 luglio 2019), poeta e scrittore cubano. Appartenente al gruppo di poeti legati alla rivista Orígenes, punto di partenza della nuova poesia cubana, si è inizialmente dedicato alla poesia pura per poi orientarsi, sulla scia dell'esperienza rivoluzionaria, verso tematiche sociali e una produzione di testimonianza.


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