venerdì 24 maggio 2024

Centenario di Jaime García Terrés


Jaime García Terrés, poeta messicano che nacque a Città del Messico il 24 maggio del 1924, ripudiava l'improvvisazione e considerava il poeta un "artigiano dei segni", che "deve soprattutto conoscerli, calibrarli, esercitarsi con essi, anche se per torturarli e sopraffarli". Come rileva José Emilio Pacheco, "García Terrés propone un'estetica e un'etica del lavoro. La poesia ravviva la lingua e la mantiene in circolazione. Non possiamo sperare di comprendere noi stessi o il mondo se non usiamo le parole giuste. Questa è la prima responsabilità del poeta".

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FOTOGRAFIA © CONTIGO PUEBLA

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IPANEMA

Il mare è una storia
che porto tra gli occhi e l'ombra
dei miei occhi, disillusi
già da anni e privi di entusiasmo

Mi stanno già sfuggendo
i suoi echi maligni, i suoi luoghi
di grossolana presa in giro. Ma
il pomeriggio di Ipanema piove ancora,
attraverso gli anni,
contro i miei occhi:
piovono fiocchi di sole. E si frantumano
In una debole lotta le file di case.

(da Le province dell'aria, 1956)

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IDILLIO

Soffro di affetti inutili
che si uniscono tra loro.
Bevo la mia tazza di caffè non senza tenerezza.
Serbo ritratti a caso e animali domestici.
Sono assorbito dalle voci per strada,
dalle mura bianche all'alba,
dalla pioggia, dai giardini pubblici.
Vecchie mappe, nuove mappe, riempiono la mia casa.
La musica più frivola piace alle mie orecchie.
Innumerevoli, leggere,
come i capelli delle stelle,
minuzie e misteri ruotano attorno al mio destino.
Rete che la vita mi lancia;
oceano seducente nel cui paesaggio mi vado seminando.

(da I regni combattenti, 1961)

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Altre poesie di Jaime García Terrés sul Canto delle Sirene:



  LA FRASE DEL GIORNO  

Scrivo – quello che ho sempre desiderato –/ una lettera viva / con occhi e capelli / del colore dei miei ricordi.
JAIME GARCÍA TERRÉS, Lettera viva

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Jaime García Terrés (Città del Messico (24 maggio 1924 – 29 aprile 1996), poeta editore, saggista, traduttore e diplomatico messicano. Direttore del Fondo di Cultura Economica, fu ambasciatore in Grecia dal 1965 al 1968. La sua opera indaga la banalità del vivere quotidiano. Tradusse Eliot, Pound, Yeats, Benn e Hölderlin.


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