ATTILIO BERTOLUCCI
LA NOTTE D'OTTOBRE
Mi ha svegliato il tuo canto solitario,
triste amica dell'ottobre, innocente civetta.
Era la notte,
brulicante di sogni come api.
Ronzavano,
agitando le chiome di fuoco,
le bionde barbe,
ma i loro occhi erano rossi e tristi.
Tu cantavi, malinconica
come una prigioniera orientale
sotto il cielo azzurro…
Io ascoltavo battere il mio cuore.
(da Fuochi in novembre, 1934)
.
Il canto notturno di una civetta sorprende il poeta parmense Attilio Bertolucci, che dai sogni interrotti nel buio, in quella malinconia del vago e dell'infinito, trova nel suo cuore l'avanguardia di un esercito all'inseguimento del vero senso del vivere.
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KARL SCHMIDT-ROTTLUFF, "LUNA ALLA FINESTRA"
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LA FRASE DEL GIORNO
L'insonnia allunga, la giornata, dunque / sia benvenuta - / essa ti aiuta / a gabellare il sergente Morfeo / nella garitta / già d'ombra fitta.
ATTILIO BERTOLUCCI, Viaggio d'inverno
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Attilio Bertolucci (San Prospero Parmense, 18 novembre 1911 – Roma, 14 giugno 2000), poeta italiano. Le sue opere poetiche sono il risultato di una felice contaminazione tra eredità ermetica e capacità di tradurre ogni astratta eleganza in un discorso poetico naturale.
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