RUBÉN DERLIS
CAMBI/MODIFICHE
Svuota la Senna, lascia che scorra il Riachuelo.
Scambia gli obelischi: quello in Plaza de la República
con quello di Place de la Concorde.
Trapianta il Bótanico nel Jardin-des-Plantes.
In Place Furstemberg facci stare stretta tutta Butteler.
A Notre-Dame la chiesa di Pompei.
Invece del Pont de Tolbiac il ponte Avellaneda.
Costitución alla Gare de l'Est.
Retiro alla Gare du Nord.
Barracas a Batignolles.
Honduras lungo il viale Voltaire.
Il verde primaverile di Figueroa Alcorta
sull'oro antico degli Champs-Elysées.
Togli il Pont d'Iena, metti il ponte Alsina.
Di fronte al Trocadéro il monumento ad Alvear.
Correintes di notte a Saint-Germain.
Florida a Rue de la Paix.
Nei Jardins du Luxembourg (dopo una pioggia)
un arcobaleno nato a El Rosedal.
Boedo da un capo all'altro a Saint-Michel.
E qualche altra cosa
se decidessi di restare per sempre a Parigi.
(da Homo Porteñensis. Poesie 1969-1989, 1993)
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All'esule - forzato o meno - quello che manca di più è naturalmente la patria: Rubén Derlis, poeta argentino, prova a vincere questa nostalgia con un gioco, quello di trasformare Parigi in Buenos Aires impiantandovi per similitudine le attrattive turistiche di una città nell'altra, cosa più semplice di quello che sembri, visto che Buenos Aires è definita "la Parigi del Sudamerica".
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FOTOGRAFIA DA PINTEREST
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LA FRASE DEL GIORNO
La voce del poeta deve pungolare tutti, / vibrare radicata nel suo tempo.
RUBÉN DERLIS, Senza massa a terra
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Rubén Derlis (Chivilcoy, 12 aprile 1938), poeta argentino. Trasferitosi a Buenos Aires a 4 anni con i genitori, ha sempre valorizzato la capitale. I suoi esordi furono con le "poesie illustrate", singolarmente o con altri artisti plastici. Molte sue poesie sono state musicate dal movimento Cancionero Testimonial.
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