Cosa c’è di particolare nella poesia di Robert Sabatier, poeta francese di cui oggi ricorre il centenario della nascita? “Che racconta e canta contemporaneamente” scrive Charles Dobzinsky, “racconta come respira la realtà divenuta leggenda, la leggenda che diventa realtà grazie al linguaggio. E se canta, non è per cullarci riversarci nell’artificio di un sogno, ma perché questo canto possiede l’arte di incantare, incantare come si dà vita, come si crea un universo più vero della natura, perché chi lo porta in sé racchiude una verità per gli altri e per tutti”.
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FOTOGRAFIA © ARTE
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COSA CHIEDERE
Cosa chiedere all’ape?
Di essere ape,
all’albero di essere albero, all’iris di essere iris.
Cosa chiedere all’uomo in questo giardino??
Di essere l’ape, l’albero e l’iris.
E di nominarli, assaporare la parola
dal gusto di miele, dal profumo vegetale;
di unirsi a tutto per unirsi a sé
nella conoscenza della fragile unità.
Cosa chiedere all’ape?
Un silenzio,
all’albero l'ombra, all'iris la luminosità
e cosa dare di sé?
Il rispetto
per questa offerta cui ci offriamo.
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A PICCOLI PASSI
Piccoli passi, avanzo a piccoli passi
verso la conoscenza che ha il garofano.
Per acquisirla devo allontanarmi
e mantener in allerta i miei sensi.
Senza il pensiero si può vivere se l’essere
lascia il corpo per raggiungere un petalo.
La mia sola indagine è contemplarti,
mia terra dai riflessi d’ambra chiara.
(da Le maschere e lo specchio, 2014)
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Altre poesie di Robert Sabatier sul Canto delle Sirene:
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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni poeta è una terra: qualcuna dà il suo albero, qualche altra si apre sulla lava di un vulcano, la più arida offre la sua oasi, la più isolata il riparo sull’isola.
ROBERT SABATIER, L’uccello del domani
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