TRILUSSA
LA CANDELA
Davanti ar Crocifisso d'una Chiesa
una Candela accesa
se strugge da l'amore e da la fede.
Je dà tutta la luce,
tutto quanto er calore che possiede,
senza abbadà se er foco
la logra e la riduce a poco a poco.
Chi nun arde nun vive. Com'è bella
la fiamma d'un amore che consuma,
purché la fede resti sempre quella!
Io guardo e penso. Trema la fiammella,
la cera cola e lo stoppino fuma...
(da Tutte le poesie, Mondadori, 1965)
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Con il passare degli anni la poesia di Trilussa si avvicina alla fede: ne deriva un passaggio da una visione più satirica e ironica del mondo e dei suoi vizi a un'analisi dello spirito, più pensierosa, più complessa, ma capace, così come lo è stata di fustigare, anche di emozionare.
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FOTOGRAFIA © FOTO-RABE/PIXABAY
LA FRASE DEL GIORNO
Io risposi: - Sarà ... ma trovo strano / che me possa guidà chi nun ce vede... - / La cieca allora me pijò la mano / e sospirò: - Cammina! - Era fa Fede.
TRILUSSA
Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Salustri (Roma, 26 ottobre 1871 – 21 dicembre 1950), poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco, inflessione o sottolineatura ironica, contrappunto gergale della sua ispirazione moraleggiante.
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