Se ne è andato l’11 agosto il poeta scozzese Kenneth White. È morto nella sua casa di Trébeurden, in Bretagna, dove viveva da anni con la moglie Marie-Claude. Autore di una ricca opera, comprendente poesie, racconti e saggi, è stato il padre del concetto di "geopoetica", termine coniato alla fine degli anni Ottanta, che si proponeva, attraverso la scrittura, di "ripristinare e arricchire il rapporto Uomo-Terra da tempo interrotto”.
FOTOGRAFIA © ESBY
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ALCUNI COME IL GIRASOLE
Alcuni come il girasole
rivolgono il loro fiore al sole
alcuni fioriscono solo con l’oscurità
come il cereo
che attende la mezzanotte
o il convolvolo
che spiega
i suoi petali lunari
al tramonto del sole
forse la semplicità
dell’anemone di bosco
la sua serenità
il suo accesso diretto
all’energia del sole
e alla ricchezza della terra
avrebbero potuto evolvere
un cervello più pieno e più quieto
che l’urgenza dell’esistenza animale
dalla quale da sempre dipendiamo.
(da Lungo la costa, Amos , 2005 – Traduzione di Silvia Mondino)
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UNA SPIAGGIA
Qui
ci si lascia il mondo alle spalle
luogo deserto
al di fuori delle pianificazioni
le onde
hanno viaggiato troppo lontano
per essere familiari.
(da Memoriale della terra oceano, 2019)
Altre poesie di Kenneth White sul Canto delle Sirene:
LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo è una provocazione per me. Contro di esso, affermo il mio mondo, che è il mondo reale. La poesia è un'affermazione della realtà. Né più né meno.
KENNETH WHITE, In tutto candore
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Kenneth White, (Glasgow, 28 aprile 1936 – Trébeurden, Francia, 11 agosto 2023), poeta, scrittore e saggista scozzese. La sua poetica è basata su nozioni chiave come il nomadismo intellettuale e lo porterà a creare la geopoetica, tentativo di “ripristinare e arricchire il rapporto Uomo-Terra da tempo interrotto”.
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